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Porto turistico, Sinistra Italiana:
“Al Comune la gestione dell’approdo”

PORTO SAN GIORGIO - Questa mattina conferenza stampa di SI per illustrare la proposta di rilancio dell'infrastruttura: "Non vogliamo appartamenti all'interno dell'area portuale"

da sin. Claudio Speranzini, Enrico Martini e Luigi Silenzi

di Sandro Renzi

Sinistra Italiana lancia la sua proposta per il porto. Lo farà sabato alle 17 in un’assemblea pubblica alla Sala Imperatori, ma qualche ora fa i suoi componenti hanno anticipato in conferenza stampa i contenuti del documento che ha come obiettivo il recupero della più importante infrastruttura presente a Porto San Giorgio. Quello del porto è tra le priorità che Si ha peraltro incluso in una piattaforma programmatica che, all’indomani della rielezione del sindaco Loira, ha presentato allo stesso primo cittadino. “Il nostro porto turistico, il più importante delle Marche, versa in condizioni di profonda precarietà, è un luogo distaccato dalla città e dal comprensorio –ha detto Luigi Silenzi, portavoce di Si- negli anni 2000-2005 i posti occupati dalle barche erano 600, poi nel 2016 sono passati a 400”. Un calo causato dalla crisi? Sicuramente si per Sinistra Italiana, che ritiene però fattibile il mantenimento dei 600 posti iniziali. Obiettivo invece mancato. “Un immobilismo che ha caratterizzato in primis la gestione dell’approdo, quindi la società” osserva ancora Silenzi “l’impressione è che i riflettori in questi anni siano stati accesi più sul piano urbanistico,  che ancora non c’è, che non sulla vocazione del porto”. Nel tempo i piani si sono succeduti, a partire dall’amministrazione Amici, poi Brignocchi ed Agostini fino ad arrivare a quella targata Loira. Ecco allora la proposta.

“Il comune subentri alla società privata nella concessione del porto, apra subito un tavolo con la Regione per definire le competenze sul dragaggio ed uno studio sulle correnti –spiega Silenzi- fino ad arrivare ad una revisione del piano urbanistico e delle volumetrie”. Sinistra Italiana dice no, in maniera categorica, alle previsioni edificatorie interne al porto. “Gli appartamenti non servono. Le strutture a servizio sì”. E le società private che concorrerebbero alla concretizzazione del piano? “Devono essere scelte tra quelle che hanno comprovata esperienza nel settore” rimarca Silenzi. Insomma aprire il porto alla città ed al suo interno prevedere un bioparco, strutture sportive (piscina, campi da tennis) un centro commerciale con negozi legati all’attività della marineria. “Luogo anche per il territorio” dice Silenzi “i volumi devono essere dedicati alla qualità del porto. Per questo pensiamo ad un centro congressi oltre a spazi per la cantieristica ed il rimessaggio”. Sono queste le idee di Sinistra Italiana (al tavolo insieme a Silenzi anche il coordinatore provinciale, Enrico Martini e Claudio Speranzini) che guarda anche gli operatori ittici. “Si potrebbe riorganizzare uno spazio adeguato per le attività della pesca prevedendo la realizzazione di una pescheria per la vendita al minuto del prodotto fresco”. C’è pure da riqualificare il Pic Pesca, ma su questo in effetti l’amministrazione comunale sta già lavorando. Infine uno occhio al piano energetico di fonti alternative “per rendere autonoma l’intera area”. L’appello insomma è rivolto al comune perché prenda in mano la situazione.


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