Basta ai pretesti buoni solo per dichiarazioni antisemite ripugnanti
Ecco un "fine" ragionamento contro le mistificazioni di Rolando Belvedere
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riceviamo e pubblichiamo:
Una risposta alle mistificazioni
Ricorrono 80 anni dalle Leggi razziali e c’è da chiedersi se non avesse ragione il fisico ebreo Albert Einstein quando diceva :”E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”. Ogni pretesto è buono per dichiarazioni antisemite ripugnanti perché spesso consapevolmente false. Il penultimo pretesto èla Festa della Liberazione del 25 aprile dove qualche nostalgico di Mussolini che brandisce la spada dell’Islam ,ha pensato di mistificare e sminuire il contributo della Brigata Ebraica alla Resistenza , salvo poi tacere o sostenere, la pretesa volontà dei palestinesi di sfilare durante le manifestazioni: ma che c’azzeccano i palestinesi con la nostra Festa di liberazione? La Brigata è insignita della la medaglia d’oro al valore militare per la Resistenza e già questo vuole dire tutto. Qualsiasi libro di storia cita la B. voluta da Churchill nel 1945 in Italia e formata da 5000 volontari che avevano perso membri della famiglia o erano orfani a seguito delle persecuzioni.
Tuttavia parteciparono ai combattimenti sul fronte italiano e qui morirono in 45. Anche su questo numero di giovani morti per la nostra libertà si è speculato vergognosamente: i nostalgici avrebbe voluto numeri più impegnativi. E a proposito di pretesti il gruppo paramilitare Haganah(la difesa) non rappresentava la maggioranza nella B. Invece era un gruppo di patrioti nato nel 1920 per contrastare l’iniziale antisionismo inglese, la difesa dei kibbutz dagli attacchi arabi e sostenere i flussi migratori dei sopravvissuti alla Shoah(oltre 6 milioni di morti ) e tutti coloro che volevano ritornare nella Terra dei Padri. I soldati della B. combattevano senza pietà i nazifascisti, proprio come questi combattevano contro gli Alleati per la libertà. L’Haganah costituirà poi il nucleo di Tsahal, acronimo di TsavaHaganainleIsrael, forza di difesa israeliana, l’esercito.
Dall’Haganah giudicata troppo moderata , si scinderanno presto i più duri gruppi dell’Irgun e della banda Stern.Giova ricordare che in Palestina, un territorio con insediamenti ebraici millenari(vedi Bibbia) con il termine “palestinese” si indicava-fino alla fine del mandato Britannico-gli ebrei residenti appunto in Palestina.Questi con la creazione dello Stato d’Israele 70 anni fa , il 14 maggio del 1948, presero la nazionalità israeliana così come una piccola percentuale di arabi. Il 15 maggio, il giorno dopo, gli eserciti dei paesi confinanti Egitto, Siria, Libano, Irak , Transgiordania e milizie volontarie di Arabia Saudita, Libia e Yemen aggredirono Israele e furono duramente sconfitti. E’ la prima guerra arabo-israeliana. Solo nel 1967 dopo la seconda guerra arabo-israeliana il termine “ palestinese” viene usato nell’attuale significato.
Per 19 anni i Paesi arabi , precisa Paolo Mieli “scelsero di utilizzare le terre assegnate al popolo palestinese dall’Onu, come aree militari da cui doveva partire l’attacco definitivo per rigettare in mare ^l’entità sionista^” . E infatti ci riprovarono nel 1973 e anche in questa guerra come nella precedenti gli aggressori verranno sconfitti ma non termineranno gli scontri da ambedue le parti. Giova però ricordare che nel 1947 l’assemblea dell’Onu con la Risoluzione n.181 previde la creazione di uno Stato ebraico e uno arabo in Palestina con il controllo internazionale di Gerusalemmeme fu rifiutata dagli arabi mentre accettata dagli ebrei : costituirono lo Stato d’Israele subito riconosciuto da Usa e Urss .Oggi però non è cambiato nulla dei sentimenti verso Israele e viceversa: per i palestinesi “la Shoah gli ebrei se la sono cercata”, per gli iraniani “ la distruzione di Israele dovrebbe realizzarsi entro 25 anni”. Con queste premesse anche l’oltranzismo in Israele cresce. Una situazione pericolosissima. E intanto troppi dei cosiddetti profughi di quelle guerre, da decenni continuano a vivere solo degli aiuti internazionali e provocare Israele l’unico -si noti bene- Paese democratico e occidentale in Medio Oriente. Proprio vicino casa nostra.
Rolando Belvedere