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8 marzo, le donne contro il razzismo

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8 marzo donne contro il razzismo

Oggi è l’8 marzo, la Giornata internazionale della donna e le donne si riappropriano dei loro valori scendendo di nuovo in piazza contro il razzismo.

Oltre che per uno sciopero generale dei trasporti ma anche dei colletti bianchi del settore pubblico e privato, questa giornata sarà caratterizzata proprio dalla manifestazione nazionale organizzata da Non una di meno.

8 marzo, sciopero contro il razzismo

Proprio l’organizzazione Non una di meno è da tempo impegnata a promuovere questo sciopero femminista globale e per reclamare diritti che appartengono a tutti.

Non una di meno per questo ha lanciato il proprio allarme in un “Appello per uno sciopero dal razzismo e dai confini” in cui spiega i motivi di questa importante decisione.

“Scioperiamo  – si legge nell’appello – perché ci ammazzano, nelle case e nelle strade; scioperiamo perché ci pagano di meno, perché ci sfruttano e ci discriminano per il colore della pelle o per la nostra origine, ma anche perché molte di noi sono lasciate annegare in mare, dopo essere state torturate in Libia, e ancora, scioperiamo perché ci negano di essere cittadine, perché ci tolgono la protezione umanitaria, perché subiamo il razzismo in tutte le sue forme”.

La protesta di Non una di meno non è solo una manifestazione di donne e per le donne ma rappresenta una chiara presa di posizione politica contro la politica razzista proclamata anche attraverso la Legge Sicurezza considerata “un punto di non ritorno che non solo tenderà a chiudere sempre più le frontiere e a infliggere sofferenze sempre più atroci dall’altra parte del Mediterraneo, ma renderà la vita delle persone migranti, anche di quelle già presenti in Italia ma non riconosciute dalla legge come cittadine, un inferno. Controllo, repressione, spersonalizzazione, tentativo di relegare ai margini migliaia di corpi di donne e uomini”.

8 marzo, proteste e manifestazioni in tutta Italia

La protesta non si fermerà a Roma. In ogni piazza d’Italia sono previste manifestazioni, sit-in con cortei che appoggiano la piattaforma di Non una di meno. Tra gli altri motivi lanciati dalla piattaforma per unirsi alla manifestazione, si protesta contro le condizioni di lavoro e di vita sostenibili, per ottenere un salario minimo europeo, per l’estensione delle indennità di maternità, paternità e parentale ma anche “per un permesso di soggiorno europeo per essere libere e liberi di muoverci e di restare. Uno sciopero che parla a tutte le lavoratrici e ai lavoratori, perché profitti, sfruttamento e autoritarismo segnano il declino nei rapporti sociali e in quelli personali, perché c’è bisogno di cambiare rotta”.

L’invito è, dunque, “ad unirsi ai momenti pubblici nelle piazze, a facilitare lo sciopero delle donne, prendendo il loro posto nelle case, svolgendo le mansioni a loro attribuite nei luoghi della riproduzione sociale (per continuare a farlo anche dopo l’8 marzo), rendendo visibili e inventando pratiche di sciopero dal razzismo e dai confini. Nei luoghi di lavoro, nelle campagne del sud e del Nord, nelle periferie, nelle scuole, nelle università, nelle case, nei porti”. Noi scioperiamo!