Cina: quel brutto vizio di copiare...

(di Tiziano Ciocchetti)
03/10/18

Mentre l’F-35, nelle varie versioni, sta entrando progressivamente in servizio nelle Forze Aeree che lo hanno adottato, il nuovo caccia cinese di 5a generazione CHENGDU J-20 WEILONG (foto) è già operativo (poche decine di esemplari).

Nonostante l’influenza che il programma della Lockheed ha avuto sulla progettazione del velivolo cinese, i tempi rapidi con cui è stato immesso in servizio e da informazioni circa il non perfetto funzionamento dei motori, si ritiene che il J-20 abbia ancora capacità operative limitate, quindi appare improbabile che nel medio periodo possa sostituire i velivoli più vecchi in linea.

Pechino ha due forze aeree: PLAAF (People’s Liberation Army Air Force), che è l’aviazione basata a terra, e la PLANAF (People’s Liberation Army Navy Air Force), che è l’aviazione di marina per le operazioni imbarcate e da terra. Viste le dimensioni delle due forze aeree è quasi impossibile ambire ad una standardizzazione dei velivoli come avviene invece nelle ben più modeste aviazioni europee.

La strategia cinese, inerente la composizione delle proprie forze aeree, caldeggia un modello misto basato su velivoli con elevate prestazioni – con alti costi –, e un numero maggiore di vettori più economici.

Quest’ultimo aspetto viene coperto da una famiglia di velivoli che in Cina sono denominati Sino-Flanker, ovvero i caccia SUKHOI Su-27 FLANKER (l'originale nella foto a dx), secondo la terminologia della NATO, e che Pechino schiera sotto forma di esemplari acquistati in Russia, prodotti su licenza oppure modificati in Cina senza autorizzazione.

È indubbio che il Su-27 abbia rappresentato per il potere aereo cinese un notevole salto di qualità. Già nel 1998, mentre erano in corso le consegne dei velivoli acquistati da Mosca, furono investiti 2,5 miliardi di dollari per la produzione su licenza di 200 Su-27SK. Nell’estate del 2002 era stato realizzato il prototipo della versione nazionale J-11B (FLANKER-B+), con nuovo IRST (InfraRed Search and Track), radar Type 147F, impianto ad ossigeno di tipo OBOGS, strumentazione nell’abitacolo ridisegnata, sistema di allarme missilistico (MAWS) con sensore ultravioletto e motori Shenyang WS-10A, quest’ultima ha rappresentato l’anello debole del progetto, in seguito sostituiti con dei turboreattori più affidabili.

Dopo l’avvio della produzione del J-11B apparve evidente che il programma di Pechino era di utilizzare il FLANKER russo come punto di partenza per versioni da costruire a Shenyang senza licenza. L’evoluzione successiva, il J-11D, era equipaggiato con radar a scansione attiva, un sensore IRST infrarosso più potente, nuovo sistema dei comandi di volo digitali, miglioramento delle contromisure elettroniche.

È altresì interessante la genesi della versione imbarcata del FLANKER. In seguito al fallimento delle trattative con Mosca per l’acquisto dei Su-27/Su-33 (FLANKER-D), già in servizio nell’aviazione di marina russa, i servizi segreti cinesi scoprirono che il prototipo T-10K-3 di questa versione si trovava in Ucraina e lo acquistarono per servirsene come modello per una variante cinese.

Il risultato è stato il J-15 FLYING SHARK (FLANKER-D+), il cui primo volo è avvenuto il 31 agosto 2009.

La versione di serie J-15A è stata costruita in 24 esemplari in configurazione monoposto e opera a bordo della portaerei LIAONING. Il 4 novembre 2012 ha volato la versione biposto J-15S e nel luglio 2016 è stata la volta del J-15T, destinato all’impiego a bordo di portaerei con catapulte magnetiche, di futura acquisizione da parte della Marina cinese. La fase successiva ha portato alla realizzazione del J-16 RED EAGLE, la versione cinese del Su-30MKK/MK2, con motori e avionica realizzati in Cina, il cui primo volo è avvenuto nel settembre 2012, seguito dalla produzione di un primo lotto di 50 velivoli.

In questi ultimi mesi si è molto parlato del J-20 come alter ego dell’F-35, tuttavia sembra che l’ossatura delle forze aeree cinesi si baserà ancora per molto tempo sulle versioni autoctone del FLANKER (nella foto sotto l'originale...).

(foto: MoD People's Republic of China / MoD Fed. russa)