Natale, quest’anno, fa rima con territorio

Tra il "non più" e il "non ancora". Incarnazione: entrare nel tempo e nello spazio delle nostre parrocchie

Natale, quest’anno, fa rima con territorio

Da due mesi sono arrivato a Vigonza-Pionca-Peraga. Arrivavo remotamente dall’altra parte del mondo e prossimamente dall’unità pastorale di Bastia-Carbonara-Rovolon.
Sto cercando di aprire gli occhi, conoscere la realtà delle tre comunità cristiane, approfondire storie comunitarie e personali, questioni, obiettivi raggiunti, difficoltà. Da esperienze diverse ho la grazia di entrare in questa realtà... e l’esigenza di incarnarmi qui.

C’è la bellezza di avere riferimenti diversi, cosa che può aiutare per la libertà nel leggere e confrontare, e l’umiltà dell’ultimo arrivato che chiede per capire e non dà per scontato niente. Accolgo con gratitudine chi mi racconta, spiega, e mi pare che sia un esercizio che ci serve per arrivare insieme a capire verso dove e come camminare.

Il bisogno di incarnazione che vivo in questi mesi mi fa pensare al Natale con una simpatia nuova... Dio dall’eternità infinita è entrato nella storia, ha piegato il suo cielo ed è “sceso” a vivere insieme alle nostre umanità. Si è incarnato e lo ha fatto rispettando la realtà del mondo umano... i ritmi di Nazaret, imparare a leggere e scrivere, imparare le preghiere, la parola di Dio, imparare un mestiere, le relazioni umane, le strade per andare di qua e di là... e ci ha messo parecchio tempo... trent’anni per farsi uomo, tre anni e tre giorni per essere Messia.

Non ha cambiato la storia a colpi di potenza e schiaffi di verità, ma si è impastato nella storia come il lievito migliore, che nel contatto con la farina della storia l’ha fatta lievitare per essere pane buono per la fame di Amore dell’umanità.
Mi ha sempre molto colpito la “rivoluzione” della Gaudium et spes della “chiesa nel mondo” e non contrapposta e sospettosa nei confronti di esso...
Sto capendo che per salvarsi il mondo più che entrare in chiesa dovrebbe essere raggiunto dalla chiesa per lievitare. Se il lievito della fede, della pastorale lo richiudiamo in un vasetto di vetro non succede niente!

C’è da entrare nelle realtà per farle crescere secondo il vangelo. Dal Natale una “lezione di stile e metodo pastorale”: la simpatia e il desiderio di ordinare secondo il vangelo una realtà spesso “disordinata”, l’obiettivo di fare di una storia “normale” una “storia santa”, cioè abitata e amata da Dio e che ciascuno e tutti se ne accorgano! Passare sempre più dal vivere in una “civiltà” al costruire la civiltà dell’Amore. Ma arrivandoci con la logica dell’impastarsi e con la pazienza della lievitazione: elevare pian pianino da dentro il livello.

A volte ho la tentazione di voler solo mettere un po’ di glassa o una ciliegina sopra pensando di aver cambiato tutto… metodo veloce, semplificativo e ideologico.
L’incarnazione di Gesù mi fa capire quanto sia importante la realtà che c’è, mi stimola a leggere il giornale nella sezione “cronaca locale”, ad approfondire ombre e soprattutto luci e segni dei tempi dello spazio e tempo che mi è dato di vivere.

Mi torna in mente un dialogo avuto a Quito in Ecuador con Ana Cristina, una cara amica, credente solida, una delle responsabili della Caritas spagnola: parlavamo di parrocchia e analisi della realtà. Lei mi diceva che in certi contesti ecclesiali parlare di analisi del territorio in cui “vive” una comunità parrocchiale è un’autentica rivoluzione nella pastorale. Mi fa ancora pensare... è vero che certe volte parrocchie diverse per storia, dimensione, geografia fanno le stesse cose… ma una parrocchia con un ospedale o una casa di riposo, rurale o di città, una stazione piuttosto che delle fabbriche, uffici e studenti piuttosto che centri commerciali o campi... non potrebbe/dovrebbe avere lo stesso piano-progetto pastorale.

E poi le vicende personali di successi e sofferenze, risultati e fallimenti, risorse, debolezze e opportunità Ecco... forse quest’anno il Natale più che con “Bambinello” mi fa rima con “Territorio”.
Buona continuazione di incarnazione in territorio a tutti!

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