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Veneto, la ‘foto’ del Consiglio a metà mandato. 184 leggi approvate, Zaia e Moretti record assenze

Un bilancio dei primi due anni e mezzo di lavori del Consiglio regionale del Veneto

Pubblicato:06-12-2017 11:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:57

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Roberto Ciambetti

VENEZIA – Il Consiglio regionale del Veneto è a metà mandato, tanto è vero che due lunedì fa ha rinnovato l’ufficio di presidenza confermando il presidente Roberto Ciambetti (Lega Nord), i vicepresidenti Bruno Pigozzo (Pd) e Massimo Giorgetti (Forza Italia), ed il segretario Antonio Guadagnini (Siamo Veneto). Il segretario in quota opposizione, Maurizio Conte, è invece stato sostituito da Simone Scarabel (M5s), perché di fatto passato alla maggioranza.

NEL 2017 DIVERSI CAMBIAMENTI

Se 2015 e 2016 sono infatti stati piuttosto tranquilli, il 2017 ha visto diversi cambiamenti nella conformazione dei gruppo consiliari. Il 27 febbraio Piero Ruzzante ha lasciato il Partito democratico per entrare nel gruppo misto – Articolo 1 Mdp. Appena 15 minuti più tardi anche Stefano Valdegamberi, unico eletto in lista Zaia presidente non iscritto alla Lega Nord, è entrato nel gruppo misto senza trovare nessuna sigla per identificarsi e chiarendo che il suo supporto alla maggioranza sarebbe rimasto invariato. Attorno al 20 maggio è poi la volta di Stefano Casali e Andrea Bassi, che hanno abbandonato la Lista Tosi prendendo ufficialmente le distanze dal loro ex leader Flavio Tosi, colpevole di aver dimostrato troppa simpatia per il governo nazionale a guida Pd, e hanno fondato il gruppo consigliare Centro destra veneto insieme a Fabiano Barbisan, secondo eletto nella lista Zaia presidente a disertare assicurando contemporaneamente fedeltà al governatore.

I GRUPPI ORA SONO 14, 6 FATTI DA UNA SOLA PERSONA

Sergio Berlato

La mossa di Bassi e Casali ha lasciato solo Maurizio Conte, che a fine giugno ha decretato ufficialmente la fine della lista Tosi in Consiglio regionale fondando il gruppo Veneto per l’autonomia e iniziando il percorso che lo ha portato, pochi giorni fa, ad entrare in Forza Italia mantenendo il suo gruppo distinto “per questioni organizzative”. L’attuale composizione del Consiglio vede quindi la presenza di 14 gruppi: Lega Nord, Zaia presidente, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Forza Italia, Centro Destra Veneto, Alessandra Moretti presidente, Area popolare Veneto, Fratelli d’Italia, Il Veneto del fare, Siamo Veneto, Veneto per l’autonomia, Veneto Civico ed il gruppo misto, all’interno del quale si trovano appunto Valdegamberi e Ruzzante, schierato con Articolo 1 – Mdp. Va poi evidenziato che ben sei sono in realtà monogruppi.


Marino Zorzato è infatti l’unico componente di Area popolare, Sergio Berlato di Fratelli d’Italia, Antonio Guadagnini di Siamo Veneto, Maurizio Conte di Veneto per l’autonomia, Piero Dalla Libera di Veneto Civico e Giovanna Negro di Il Veneto del Fare. Resta un’incognita il futuro di Patrizia Bartelle, componente del gruppo del Movimento 5 stelle che tuttavia sembra avere idee piuttosto diverse da quelle dei suoi colleghi e si trova spesso a votare in dissenso.

184 LEGGI REGIONALI APPROVATE

Per quanto riguarda i lavori del Consiglio, le sedute sono state 21 nel 2015, 79 nel 2016, unico anno intero preso in considerazione, e 49 nel 2017, per un totale di 149. Le leggi regionali approvate sono invece 84, di cui 11 nel 2015, 34 nel 2016 e 39 nel 2017. Due le modifiche al regolamento, entrambe quest’anno, e una la revisione dello Statuto, che ha comportato l’introduzione dell’istituto della fiducia. Ben 11 sono poi i progetti di legge statale di iniziativa regionale, 142 gli ordini del giorno, 42 le delibere amministrative, 129 le mozioni e 28 le risoluzioni. Sono sette i consiglieri presenti a tutte le sedute: si tratta di Massimiliano Barison (Fi), Sergio Berlato (Fdi), Pietro Dalla Libera (Veneto civico), Manuela Lanzarin (Zaia presidente), Gabriele Michieletto (Zaia presidente), Giampietro Possamai (Lega Nord) e Alberto Semenzato (Lega Nord).

IL ‘GRANDE ASSENTE’ E’ ZAIA, SEGUITO DA ALESSANDRA MORETTI

Alessandra Moretti

Il più assente è invece Luca Zaia, che ha partecipato ai lavori dell’aula appena 20 volte, facendo registrare una percentuale di presenza pari al 13,51%. Lo segue la consigliera democratica Alessandra Moretti, spesso criticata per le sue assenze, che ha partecipato a 107 sedute, ovvero al 72,3% del totale. Infine, all’assessore al Lavoro Elena Donazzan spetta il terzultimo posto, con 118 presenze pari al 79,73% del totale. Tutti gli altri hanno partecipato ad almeno l’85% delle sedute, con picchi che in molti casi superano il 99% di presenza. Assente due volte il presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti, che in un caso ha chiesto e ottenuto il congedo per impegni istituzionali. Il primato delle votazioni spetta ad Alberto Semenzato, che ha votato 3.561 volte, ovvero nel 95,8% delle occasioni. Anche in questo caso ultimo è Zaia, che ha espresso il suo voto appena 181 volte, ovvero nel 4,87% delle occasioni. E ancora una volta lo segue Alessandra Moretti, con 2.234 voti pari al 60,1% del totale.

di Fabrizio Tommasini, giornalista

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