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Olimpiadi, Malagò: “Le candidature le fa il Coni”, ma è scontro Zaia-Appendino

"Non funziona cosi', non e' che ogni sindaco si sveglia e scrive al Cio"

Pubblicato:12-03-2018 13:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:36
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ROMA – “Per portare avanti una candidatura serve avere tre gambe di un tavolo e dello stesso peso e forma: Enti locali, Coni e Governo. In questo caso, si sapeva della disponibilità dei primi due, ma è indispensabile interloquire con il Governo. Quando ci sarà, si parlerà nello specifico della situazione”. Cosi’ il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando l’apertura di Beppe Grillo e del sindaco Appendino all’eventuale candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026. “Preciso che forse se le persone che parlano dell’argomento leggessero quantomeno la carta olimpica, eviterebbero di fare delle figure non bene. Non funziona cosi’, non e’ che ogni sindaco si sveglia e scrive al Cio- ha aggiunto Malago’- Funziona che il presidente del Comitato scrive che esiste una determinata citta’ pronta a candidarsi e integra la lettera del Comune”.

ZAIA: CON BOLZANO-TRENTO CANDIDIAMO DOLOMITI PER 2026

Veneto, Bolzano e Trento proporranno una “candidatura dolomitica coordinata” alle Olimpiadi invernali 2026. Lo annuncia il governatore del Veneto Luca Zaia, spiegando di aver già preso contatto con “i colleghi presidenti delle Province autonome di Bolzano e Trento, Kompatcher e Rossi”. Se verranno fatte nelle Dolomiti, quelle del 2026 “saranno Olimpiadi a impatto zero, senza nuovo cemento, che valorizzeranno il già straordinario patrimonio tecnico, sciistico e impiantistico, l’ambiente, la storia e il pregio delle Dolomiti, mettendo anche a frutto l’esperienza che il Veneto sta facendo con i Mondiali di Cortina 2021 e le caratteristiche dell’intero Dolomiti Superski”, continua Zaia lanciando l’idea di chiamarle “le Olimpiadi dell’Unesco, perché tutto si svolgerebbe sulle montagne Patrimonio universale dell’umanità”.

APPENDINO: MERCOLEDÌ MANIFESTEREMO AL CONI INTERESSE CITTÀ

“Le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 hanno segnato la nostra Città. Se da un lato hanno lasciato un ricordo tuttora vivo nei torinesi, che ha proiettato l’immagine di Torino a livello mondiale, dall’altro quel segno è altrettanto vivo e forte nei bilanci della Città e in un’eredità pesante con cui ancora facciamo i conti. Parliamo di enormi debiti, parliamo di strutture inutilizzate, di impianti sportivi in disuso e di mancate occasioni di rilancio per il territorio dovute all’incuria del post-olimpiadi. Ma è proprio questa eredità impiantistica che è il nodo da cui partono gli argomenti delle prossime righe”. Lo scrive sul blog delle stelle la sindaca di Torino di Chiara Appendino, in un post dal titolo ‘Olimpiadi a Torino: pronti a discutere di un progetto innovativo’.


“Mercoledì, in seguito al consiglio metropolitano- prosegue-, manifesteremo con una lettera al CONI l’interesse della città. Ci sembra giusto manifestare un interesse, nonostante il rispetto al regolamento CIO, per una azione di buon senso volta a rivalorizzare quanto esistente e servibile, in ottemperanza al miglior epilogo sperabile che simili investimenti collettivi possano generare come ricaduta per il futuro post olimpico sul nostro territorio tutto. Successivamente, entro luglio, il CIO renderà pubbliche le sue condizioni e a quel punto si deciderà il da farsi. Lo stesso CIO nei suoi documenti segna una nuova direzione nell’organizzazione dei Giochi, guardando proprio alla sostenibilità, al riuso degli impianti e a budget sensibilmente più bassi rispetto al passato”.

 

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