3 febbraio
10 novembre
SAN TRIFONE martire

San Trifone sarebbe nato a Campsade (Campsados o Sampsados), borgata sull'Ellesponto vicino a Nicea, nella Frigia minore, regione dell'attuale Turchia europea nell'anno 232 d.C.. Nella stessa regione, nella vicina Licia, nacque San Nicola, diventato poi Patrono di Bari e Titolare della nostra parrocchia. Il Signore gli donò il potere di operare miracoli guarendo malati e liberando gli indemoniati. Sul trono dell'Impero romano sedeva Decio Traiano (249-251), che perseguitò i cristiani. Trifone fu accusato al Prefetto Aquilino, torturato e condannato alla decapitazione. Subì il martirio a Nicea, in Bitinia, ma non si sa l'anno preciso, forse il 250. Il 1° febbraio, data indicata come il suo «dies natalis», forse non fu il giorno della sua morte, ma della traslazione del suo corpo da Nicea a Campsados, luogo natale. Il 10 novembre sarebbe invece il giorno della traslazione del suo corpo a Roma, ove sarebbe stato deposto in una chiesetta a lui dedicata in Campo Marzio nel sec. IX. Quella chiesetta, sede di parrocchia, fu designata come «stazione» del primo sabato di quaresima, indicazione tuttora riportata nei calendari liturgici della Chiesa romana. La chiesa di S. Trifone in Campo Marzio fu distrutta nel sec. XVIII per allargare il convento degli agostiniani annesso alla grandiosa chiesa di S. Agostino, ove furono trasportati tutte le reliquie ed oggetti sacri prima esistenti nella chiesa di S. Trifone. Non vi si conserva alcuna immagine del Santo. Come si dirà in seguito, le reliquie di S. Trifone nel 1917 furono trasportate a Cerignola. Probabilmente si tratta di un altro San Trifone. Le reliquie del nostro Patrono più probabilmente sono quelle conservate e venerate a Cattaro in Dalmazia. Stavano per essere portate a Venezia, ma per una tempesta furono bloccate nell'809 a Cattaro, che in onore del Santo, proclamato Patrono, eresse la Cattedrale (vedi foto).Viene festeggiato il 3 febbraio, giorno della sua morte, secondo il calendario greco. Anche lì c'è il rito di consegnare alla sua immagine le chiavi della città.

[ Dalla storia di "San Trifone" scritta da Mons. Luigi Stangarone di Adelfia (Ba). Testo e immagine tratti dal sito su San Trifone.]


Trifone e Respicio, santi, martiri, pochissimo si conosce di questi martiri della Frigia. La tradizione vuole parte delle loro reliquie, unitamente a quelle di Ninfa, all’altare maggiore di S. Agostino in Campo Marzio, dove il corpo di Trifone è specificatamente indicato da una scritta posta sul fianco destro. Il 6 febbraio del 1660, alla presenza del vescovo di Perugia Marcantonio Daddi, i resti furono rimossi dall’altare addossato al pilastro della zona del presbiterio e collocati presso l’altare maggiore. Quelli di Trifone furono portati nella chiesa a lui intitolata da Giovanni XVIII il 28 novembre 1006, poi traslati a S. Agostino con breve di Clemente VII del 13 aprile del 1603. Altri sono indicati, unitamente a quelli di Ninfa e di Severa, a S. Spirito in Sassia. Qui, nella parte posteriore dell’altare maggiore, è la lapide che nomina i quattro martiri e la fenestella confessionis con le loro reliquie.
M.R.: 10 novembre - Nello stesso giorno il natale anche dei santi Martiri Trifone, Respicio, e Ninfa Vergine.


[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]


Per approfondimenti visitare il sito www.santrifone.it di Giovanni Scavo, studioso del culto di San Trifone.


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