Politica
1 Ottobre 2017
A Internazionale le risposte della sinistra europea a una società in evoluzione

“La sinistra non parla più con i poveri, i senza tetto, i lavoratori”

di Redazione | 4 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

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Quale è la condizione della sinistra europea oggi? Quali sono i temi che possono interessare una risposta progressista alle problematiche di un mondo e di una società in cambiamento costante? Sono queste alcune delle domande a cui hanno provato a rispondere Guillaume Duval, Paul Magnette e Christiane Taubira nell’incontro ‘Ricomincio da sinistra’ organizzato all’interno del festival di Internazionale.

“La crisi del 2008 è andata a beneficio delle destre nonostante i motivi della crisi siano dovuti alla deregulation e il successivo incremento delle richieste sociali che potevano premiare risposte progressiste”, introduce il giornalista Jacopo Zanchini, prima di lasciare la parola a Magnette che, partendo dalle ultime elezioni tedesche, fa un quadro dei problemi della sinistra. “Dopo la guerra fredda – sostiene il presidente della Vallonia – non siamo riusciti a descrivere il mondo, nonostante diversi governi socialisti. Non c’è più un eletto proveniente dal mondo operaio, c’è una frattura tra élite e classe popolare nella società e per questo non siamo più sostenuti dai cittadini. Abbiamo preteso uguaglianza senza mai riuscire ad applicarla in molte parti dei territori”.

Un pensiero ripreso anche dalla ex ministra della giustizia del governo francese Taubira: “La sinistra non riesce più a parlare con i poveri, i senza tetto, gli operai e gli impiegati. È in atto un mutamento nelle società europee che la sinistra fatica a leggere e quando il popolo si depoliticizza a perdere sono soprattutto le sinistre”. Secondo la politica francese “dobbiamo, come europei, trovare un peso politico ed economico a livello mondiale visto che demograficamente siamo in calo. Come sinistra invece dobbiamo fare in modo che l’Europa resti il continente delle idee e della giustizia sociale perché altrimenti siamo costretti a perdere importanza”.

Duro anche il commento di Duval: “C’è una ragione sociologica profonda per la crisi delle social democrazie e gli operai non trovano più identità nei partiti progressisti ma trovano rappresentanza nell’estrema destra. Servono alleanze di classi e rimettere al cuore del sistema energetico del vecchio continente il processo di transazione ecologica”. Lo stesso Duval però trova alcuni spunti di ottimismo ribadendo che “la pressione negativa della globalizzazione sulla disuguaglianza sta rallentando”, questo perché “la Cina sta cambiando il proprio modello economico e non esiste uno Stato che lo possa rimpiazzare e il dumping sociale si sta esaurendo”.

“Non so se esiste una globalizzazione progressista ma la sinistra deve trovare un’opzione che non sia ripiegarsi sul protezionismo, ci sono vie di mezzo tra protezionismo e libero scambio estremo” commenta ancora Magnette, affermando che “la paura c’è sempre stata nella storia dell’uomo e oggi è molto diffusa. Ci sono imprenditori e politici che sfruttano la paura ma la sinistra ha l’obiettivo di riunificare i gruppi sociali e sfidare i timori. Siamo pro europei ma abbiamo anche il compito di criticare politiche e politici europei perché la Ue è l’unico luogo in cui poter gestire la globalizzazione”.

Tema immigrazioni. “In Europa – afferma ancora Taubira – abbiamo meno di 1 milione di rifugiati su una popolazione di oltre 350 milioni di cittadini europei e noi davvero siamo spaventati da questi numeri? Come possiamo pensare che questi numeri possano essere un problema? Il diritto di asilo politico esiste da decenni e fa parte dei nostri principi”. E ancora: “Italia e Germania, nella figura di Merkel, sono state l’orgoglio e l’onore europeo sul tema immigrazione – prosegue la politica francese -. Il peso dell’immigrazione non può però essere solo sull’Italia o Germania e gli altri paesi chiamarsi fuori ma la sinistra perde consenso sul tema quando ne fa il problema politico numero uno”.

“Sull’immigrazione la sola risposta possibile è lo sviluppo dei paesi di provenienza come ha detto Macron, ma la sinistra deve essere chiara e dire che con questi numeri la situazione è gestibile” chiosa Magnette, mentre per Duval “i migranti vanno accolti in un contesto economico positivo e per farlo dobbiamo superare l’austerità anche indebitandoci. Non possiamo affrontare il tema facendolo pagare ai cittadini attraverso rinunce o peggioramenti dei servizi pubblici perché altrimenti si creano conflitti”.

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