Politica
23 Ottobre 2017
Ilaria Morghen: “Vera e propria sciatteria, scritto male e con sigle al posto delle percentuali”

Canoni Erp, il M5S boccia il nuovo regolamento

di Redazione | 2 min

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di Simone Pesci

Al Movimento 5 Stelle il nuovo regolamento per la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica proprio non piace. Ilaria Morghen lo definisce una “vera e propria sciatteria, scritto male e con delle sigle al posto delle percentuali: cosa significa ad esempio SO%?”. Per non parlare degli “aumenti degli stessi canoni in un momento storico che vede un impoverimento della popolazione: quanto meno ci aspettiamo un ritorno ai canoni pregressi”.

“Sotto la fascia reddituale di 7500 euro – evidenzia Paolo Pennini – si prevede un aumento del 14-15%, mentre per le fasce più alte l’aumento dei canoni si attesterà fra il 20-30%”. Dati che per Pennini fanno presagire un “aumento di maggiore morosità”.

Ilaria Morghen presenta quindi gli emendamenti che i pentastellati hanno fatto pervenire al presidente del consiglio comunale e alla segreteria generale: “Il primo chiede la modifica dell’articolo 10 che prevede la possibilità da parte dell’ente gestore di adeguare il canone in relazione all’eventuale mutamento delle condizioni dell’alloggio dal 1 ottobre 2018. Chiediamo che questo possa essere fatto immediatamente, non a partire dall’anno prossimo: può essere un vantaggio economico sia per la famiglia che per Acer; col secondo emendamento chiediamo di bloccare la mobilità d’ufficio perché non è giusto che persone disagiate, e anziani, vengano allontanati per assegnare la casa ad una famiglia più numerosa. Capiamo la riallocazione ma impensabile non considerare le ricadute socio-sanitarie sui soggetti anziani; il terzo prevede lo studio per il recupero dell’edilizia popolare pubblica. Acer non evade totalmente le graduatorie perché ci sono degli alloggi che necessitano di manutenzione: chiediamo che vengano forniti gli elenchi di questi alloggi da ripristinare, attraverso interventi ordinari. Questo sarà un investimento perenne per l’Erp e per la città”.

Pennini fa presente anche che il M5S chiede che “il canone si calcoli in base al reddito complessivo e che la percentuale massima venga portata dal 19 al 16%” e che “il canone di Ferrara venga portato almeno pari a quello di Bologna, perché le misurazioni evidenziano che a Bologna si paga meno”. Con questi provvedimenti studiati dai pentastellati Pennini rivela che “Acer, che si aspetta 38 mila euro in più al mese, ne incasserà circa 27-28 mila”.

Tutto questo, oltre che del “canone minimo portato da 20 a 44 euro”, è stato ordine del giorno del consiglio comunale del 23 ottobre.

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