Politica e Sanità

31 Luglio 2018

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La proposta di legge, presentata in Regione Puglia, che prevede di affidare a un farmacista, in quanto "unico professionista opportunamente formato per questo compito", l'approvvigionamento, la conservazione e la distribuzione dei farmaci nelle Istituti di ricovero, nei Sert, nelle Case di cura private e in tutte le strutture pubbliche ove vengano utilizzati i farmaci, incontra il plauso trasversale della categoria che ha, per diversi motivi, espresso un parere favorevole. Promotore della proposta è consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, Mino Borraccino che in una nota diffusa nei giorni scorsi ha spiegato il razionale della proposta di legge "Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private". «Troppo spesso questo servizio è affidato in maniera impropria a figure professionali che non hanno competenze sufficienti a gestire la dispensazione di un farmaco - scrive il consigliere - La Pdl dunque si propone di affidare il coordinamento e la responsabilità all' unico professionista opportunamente formato per questo compito: il farmacista. Tale figura professionale oltre ad avere conoscenze chimiche, biologiche e farmacologiche, ha conoscenze appropriate di farmaco-economia, cliniche, legislative, manageriali. Di conseguenza l'inserimento nell'organigramma delle strutture ove sono utilizzati i farmaci di una o più unità professionali laureate, abilitate ed iscritte all'ordine dei farmacisti, è auspicabile per la delicatezza delle cure che si vanno a somministrare, oltre che per portare vantaggi organizzativi. La collaborazione in team tra farmacista e medico riveste la sua importanza in contesti pubblici anche a gestione privata dove si concentra la degenza, poiché insieme si può ottimizzare la scelta del percorso terapeutico per i pazienti rispetto, ad esempio, a possibili effetti collaterali, interazioni e indicazioni terapeutiche dei farmaci scelti. Attendiamo l'iter di questa Pdl per garantire cure appropriate ai pazienti e occupazione ai tanti laureati in Farmacia pugliesi».

Consensi alla proposta sono stati espressi a cominciare dall'associazione dei titolari di farmacia pugliesi: sull'house organ del sindacato Vito Michele Domenico Novielli, presidente di Federfarma Puglia ha accolto «positivamente» la notizia «in quanto va nella direzione di riconoscere alla nostra categoria il giusto merito. Cioè quello di essere professionisti del farmaco. In questo modo, si completerebbe il ciclo e tutela e garanzia del cittadino là dove esista il binomio farmaco-farmacista anche sul territorio. L'importante è che si faccia un uso proprio e non improprio di queste figure».

Di altro tenore il plauso che arriva da Movimento nazionale dei liberi farmacisti che in un post su Facebook scrive: «Vogliono limitare l'iscrizione alla facoltà di farmacia, dicono siamo troppi non c'è lavoro. Ecco come creare lavoro recuperando spazi dimenticati da tempo». Anche le parafarmacie apprezzano la proposta pugliese ma, scrive Matteo Branca Presidente Fnpi, «ci auguriamo naturalmente, nell'interesse del cittadino, che non diventi un modo per farci guardare da un'altra parte mentre si propongono ipotesi restauratrici o peggio ancora mentre si manovra perché nulla cambi. Siamo convinti che la buona politica saprà prendere in considerazione spunti come questi, senza farsene distrarre sulla strada riformatrice intrapresa, di respiro ben più ampio».