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Politica e Sanità

28 Agosto 2018

Mercato parallelo, tra Italia e Germania traffici illeciti alimentati dalle mafie


Un'inchiesta appena pubblicata sul sito de L'Espresso mette in luce la recrudescenza di un fenomeno come quello del furto, sul suolo italiano, di farmaci salvavita da far arrivare, dopo un tortuoso iter, sul mercato tedesco. Il tutto sotto la regia occulta delle organizzazioni criminali, 'ndrangheta in testa.

«Da pochi mesi le bande hanno ripreso gli assalti ai tir e le razzie nelle farmacie ospedaliere in Italia», scrive Elena Testi. «Dall'inizio del 2018 sono stati già rubati milioni di euro in salvavita, gli ultimi ritrovati grazie all'indagine coordinata dal sostituto procuratore di Foggia Francesco Diliso». Episodi che accadono particolarmente nel centro-sud ma non solo e che sono solo il primo anello di una catena che prevede il passaggio degli antitumorali da Grecia e Turchia e successivamente, attraverso una prassi consolidata di false fatturazioni, la loro vendita a importatori tedeschi evidentemente non attentissimi alla trasparenza delle procedure. Fino a quando i nodi non sono venuti al pettine, visto che una indagine della magistratura tedesca ha coinvolto un'impresa della distribuzione intermedia, LunaPharm. Risultato: numerosi arresti e timori, assai gravi, che i farmaci importati dall'azienda, a partire dal 2015, nella regione del Brandeburgo siano, oltre che di provenienza illecita, «contaminati, diluiti o trasportati a temperature che ne eliminano il principio attivo, rendendo le cure completamente inutili».

L'allarme lanciato dall'Aifa - da tempo in prima linea per combattere la contraffazione farmaceutica in tutte le sue forme - è proprio questo: tali manifestazioni criminali legate al parallel trade mettono a repentaglio la salute tanto dei pazienti italiani quanto di quelli tedeschi. Privati i primi di medicinali destinati a curare gravi patologie, a rischio i secondi di accedere a terapie di cui non esiste alcuna garanzia di sicurezza ed efficacia. Anche qui, come in molti altri casi, pare emergere la necessità di una normativa europea più omogenea e meno permeabile alle infiltrazioni di organizzazioni che si avvalgono, per agire con successo, della collaborazione di operatori del settore compiacenti.

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