Attentato Bogotà. “Non ritornare al confronto armato e alla militarizzazione”: questo l’appello delle organizzazioni sociali e dei diritti umani

Il Coordinamento Colombia Europa-Stati Uniti, l’Alleanza di Organizzazioni Sociali e Affini, la Piattaforma Colombiana per i Diritti Umani, la Democrazia e lo Sviluppo, il Movimento Vittime dei Crimini di Stato e la Rete Nazionale in Democrazia e Pace, riunendo al loro interno cinquecento organizzazioni sociali e dei diritti umani, hanno firmato un comunicato all’indomani dell’attentato avvenuto a Bogotà ai danni della Scuola per Cadetti di Polizia General Santander, che ha causato la morte di 21 persone e il ferimento di altre 68. Nel documento si evince una netta condanna nei confronti di tali azioni, a prescindere dai responsabili e dalle loro motivazioni, che pretendono di far tornare il Paese all’epoca del terrore e di una guerra degradata.

Il cammino da perseguire, si legge sempre nel comunicato, non può essere altro che quello di “rendere più profonda l’uscita negoziata da questo conflitto armato interno e l’implementazione ferma e decisa dell’accordo di pace celebrato tra il Governo nazionale e le Farc”. Ciò che deve essere assolutamente evitato è tornare al confronto armato, aumentare della militarizzazione e giustificare la chiusura di spazi di libertà democratica; dovrebbe invece essere implementata la mobilitazione della cittadinanza per rafforzare la democrazia e la validità dei diritti e delle libertà pubbliche. Un vero e proprio appello alla società colombiana nel proseguire nella costruzione di una pace stabile e duratura, chiedendo tuttavia un’indagine seria e trasparente su quanto accaduto.

Dario Caputo