Benvenuta Terza Repubblica. Il graffio di Vittorio Pasquino

Benvenuta Terza Repubblica. La tempesta perfetta annunciata in questa rubrica da tanto tempo si è abbattuta ieri in tutta Italia, precisa e puntuale Il ticchettio dell’orologio che annunciavo a più riprese non proveniva dal coccodrillo di Capitan Unciniana memoria, da ma quello che chi come me che vive la realtà a tutto tondo, si aspettava. Non mi va di fare proclami, né di fare analisi e speculazioni sugli scenari post voto.
Da lunedì mattina possiamo dire con serenità che qualunque cosa accada è nata la Terza Repubblica. Perché? Dico la mia.
Il Movimento 5 stelle e la Lega hanno ultimamente cambiato look. Entrambi i partiti hanno posto centralità nei loro programmi politici. Su argomenti troppo spesso derubricati dalle urgenze nazionali con parole buoniste ed inutili. In primis, la sicurezza.

Questo argomento è punta di diamante di Salvini. C’è un dato oggettivo oggi in Italia. Siamo sommersi da un’ondata di immigrazione senza controllo su cui speculano le mafie più atroci; Troppo spesso il buonismo ha prevalso trascurando gli aspetti più elementari della vita e cioè quello di un’integrazione attenta, pianificata, serena, senza essere subito tacciati di razzismo. Ho abitato per due settimane a Bande nere poco tempo fa, quartiere non centrale ma signorile di Milano. Dopo le 19 è un quartiere completamente in balia di sbandati che non perdono occasione per attaccare briga. La maggior parte di loro è extracomunitario, ed è venuto qui sperando in un futuro migliore. Ha trovato padroncini o mafie che lo hanno spolpato fino all’osso per poi buttarlo via quando non serviva più. Nella socialdemocratica scandinavia dove ho vissuto più a lungo, qualunque persona si ubriachi e non rispetti le più elementari norme di vivere civile viene immediatamente straniero o no che sia. La sicurezza non è un argomento razzista, è uno dei capisaldi del contratto sociale. La sinistra e i moderati sembrano averlo dimenticato.

Il secondo errore è stato l’ignorare il livello di precarietà asfissiante che aumenta ogni giorno di più. Mettiamoci in testa una cosa. Il nostro sistema formativo non funziona. In primis sforna troppi laureati inutili: ci sono corsi di studio che alimentano solamente il corpo docente. I nostri istituti professionali hanno falle assolutamente incompatibili con il mondo moderno. La maggior parte dei nostri ragazzi è scadente nell’uso dell’informatica, nella padronanza delle lingue, nella logica matematica: non è assolutamente colpa loro, sono bravi e brillanti. I nostri operai campano con contratti rinnovati ogni quindici giorni con l’ansia di essere sbattuti fuori a 50 anni. I nostri funzionari sono terrorizzati da firmare qualunque atto. In questo solco si è inserita La voglia di reddito di cittadinanza proposta dal Movimento 5 stelle.. E’ un grido di dolore di quelle classi precarie che una volta votavano PCI, e che oggi non sanno a chi votarsi perché di certo le poltrone di D’alema, di Grasso e della Boldrin non li rappresentano. Ho girato tutta la notte per i seggi di Napoli est, una delle periferie più toste d’Italia. La “x” che indicava il simbolo M5S era marcatissima dall’elettore, che ha urlato in cabina il suo disprezzo del sistema.

Il terzo ed ultimo grave errore è stato l’incaponirsi.. Incredibilmente, Renzi ha continuato a sbagliare imponendo liste e cerchi magici. Incredibilmente la sinistra ha continuato a sgretolarsi in mille rivoli alla ricerca aristotelica dell’atto puro disperdendo inutilmente energie. I vecchi capibastone moderati, delfini dei mammasantissima della prima repubblica, hanno continuato a spadroneggiare.

Quando si parla della vittoria di Salvini come Lega Nord, si compie un errore madornale. Salvini è la nuova destra sociale come la Le Pen. Oggi l’ Europa che non funziona, non integra, non cresce. Assomiglia alla vecchia zia cattiva che rimbrotta e rimprovera. Salvini lo dice e questo alla gente piace eccome. Non piace solo al borghese, ma anche al vecchio operaio e al nuovo precario come già ho scritto. Il movimento 5 stelle ha fatto un capolavoro lo scorso mercoledì. Presentando la squadra di governo ha fatto quello che manca da tempo in Italia: ha fatto il partito. Ha cioè dato l’idea di non essere una setta improvvisata, ma un gruppo di potere che seleziona la classe dirigente tra la gente comune, proponendo forse anche cose irrealizzabili ma concrete e reali, altro che Jobs act. Davvero è stato il match point secondo me. E il risultato è quello di domenica notte.
Oggi nasce la terza repubblica. Sui social e i leggo di molti addetti ai lavori sconvolti del risultato come tanti innocenti educande di collegio.

Smettetela di prendervi e prenderci in giro; uscite dai salotti; vivete la strada; conoscete i problemi dei giovani; mettetevi in fila all’Inps; prendete un treno regionale; andate dopo le otto di sera nelle periferie; prenotate una visita medica all’asl; fate un abbonamento ai mezzi pubblici; fate un giro per le scuole e pubbliche; andate a vedere i laboratori delle università in che condizioni sono; parlate alla gente, rifate le sezioni di partito, fate la politica. Ora davvero non c’è più tempo. Oggi sono un movimento diventato partito e la destra sociale ad aver vinto. Domani possono essere gli estremisti veri, i picchiatori a 360 gradi, i violenti. Vedremo.

Benvenuta Terza Repubblica.

Vittorio Pasquino