Brasile. Lula ancora in testa ai sondaggi nonostante l’arresto (ingiusto)

Se a Lula venisse concessa l’autorizzazione a correre per le elezioni di ottobre, l’ex presidente si aggiudicherebbe il 30 per cento dei voti, mentre nel caso di una sua esclusione dallo scrutinio il candidato ultra-conservatore Bolsonaro prenderebbe 17 per cento e la leader ambientalista Marina Silva il 15 per cento. È questo il risultato di un’indagine realizzata dall’istituto di ricerca brasiliano “Datafolha” e rilanciata dal quotidiano “Folha” di San Paolo.

Il sondaggio certifica anche la perdita di fiducia nella coalizione di governo con l’attuale presidente Michel Temer e l’ex ministro delle Finanze Henrique Meirelles che otterrebbero una percentuale di voti tra l’uno e il due per cento.

Come è noto il Partito dei lavoratori intende candidare comunque Lula, ma per farlo avrebbe bisogno di una detoga alle norme attuali. “Non sarà il Pt che ritirerà Lula dalle elezioni”, ha spiegato l’ex ministro Alexandre Padilha, uno dei vicepresidenti del partito, mentre il deputato Paulo Teixeira ha sottolineato che “Lula è in carcere appunto perché è un candidato forte, e non vi è alcun dubbio che confermeremo la difesa della sua candidatura”.

L’ex presidente è in carcere senza una pronuncia definitiva sulle accuse che gli sono rivolte.