“Il Brasile vive un momento difficile”. La preoccupazione del Papa

“In questo momento difficile del Brasile, la Vergine Maria è un segno che spinge verso l’unità fondata sulla solidarietà e sulla giustizia. Dio vi benedica”. Con queste parole Papa Francesco si è rivolto ai fedeli brasiliani presenti oggi all’Udienza Generale. Papa Francesco è sembrato riferirsi al terremoto istituzionale che l’anno scorso ha portato all’impeachment di Dilma Rousseff (con lui nella foto), la presidente democraticamente eletta che stava portando avanti importante riforme sociali bloccate attraverso una strategia di tipo politico-giudiziario che ha preso di mira anche l’ex presidente Lula, anche lui promotore di politiche sociali a favore della popolazione povera.

Francesco si è rivolto al termine dell’Udienza Generale ai diversi gruppi di sacerdoti, religiosi e fedeli brasiliani residenti a Roma, “venuti – ha detto – per condividere la gioia per il giubileo dei 300 anni di Nossa Senhora Aparecida, la cui festa si celebra domani”. In proposito il Papa ha ricordato “la storia dei pescatori che hanno ritrovato nel fiume Paraiba do Sul il corpo e poi il capo della statua della Madonna, successivamente uniti insieme”.

E’ noto che Papa Francesco ha una grande stima (peraltro del tutto condivisibile) per Dilma Rousseff ma più ancora il Pontefice non può certo approvare l’attuale assetto del Brasile, dove avrebbe dovuto recarsi proprio in questi giorni per l’anniversario di APrecida, e dove invece ha rinunciato ad andare per mandarvi come legato il cardinale Giovanni Battista Re. In proposito va ricordato quanto Francesco ha detto nell’incontro con il Celam del 16 maggio 2016 (la cui sintesi autorizzata è riportata sul sito del Celam)  quando ha parlato di “golpe di stato bianco”.  “Il Santo Padre – si legge sul sito del Celam – ha mostrato preoccupazione per i problemi sociali che si vivono in America Latina in generale. E’ preoccupato per le elezioni negli Stati Uniti, per la mancanza di attenzione più viva sulla situazione sociale dei più poveri ed esclusi. E’ preoccupato per i conflitti sociali e politici in Venezuela, Brasile, Bolivia e Argentina … In breve: in alcuni Paesi si può passare ad un ‘golpe di stato bianco’. E’ preoccupato per le carenze del popolo haitiano e per la mancanza di dialogo tra le autorità dei Paesi che condividono l’isola, Haiti e Repubblica Dominicana, allo scopo di trovare una soluzione legale ai migranti e agli sfollati. E’ preoccupato per il modo di intendere cosa è uno stato laico così come per il ruolo della libertà religiosa da parte delle autorità messicane. Il Papa incoraggia a vedere il progresso che si raggiunge con i processi di pace in Colombia e lo entusiasma il suo prossimo viaggio in questo Paese per una visita pastorale ad un popolo così colpito dalla violenza e bisognoso di intraprendere sentieri di perdono e riconciliazione. Il Papa si entusiasma quando parla della Patria Grande, l’America, e degli sforzi, che non si devono fermare, per conquistare l’integrazione dei nostri popoli. Per tutto questo occorre avvicinare posizioni, ristabilire il dialogo sociale e trovare soluzioni consensuali alle sfide che esistono nel mondo di oggi”.

La sottolineatura dell’entusiasmo di Francesco per l’ideale bolivariano non può velare però l’inquietudine che si vive in questo passaggio per la povertà crescente, e le tensioni presenti in vari paesi come Venezuela, Bolivia, Brasile e Argentina. In questo contesto Francesco aveva dunque parlato di possibili «colpi di Stato bianchi» che si potevano verificare in alcuni Paesi.

“Di certo, e al di là dei conflitti istituzionali e politici, che variano e hanno caratteristiche proprie da paese a paese, l‘allarme del Papa – ha commentato Francesco Peloso su Vaticaninsider –  è per la condizione delle popolazioni della regione e per una crisi economica che diventa sempre più facilmente crisi sociale le cui prime vittime sono appunto i poveri”.