Catalogna. Puigdemont rischia l’estradizione dalla Germania

L’ex presidente catalano Carles Puigdemont è stato arrestato dalla polizia tedesca nella tarda mattinata dopo essere entrato in Germania dalla Danimarca. A renderlo noto è l’avvocato dell’ex presidente della Generalitat catalana, via Twitter, precisando che Puigdemont è stato fermato in base all’ordine di arresto europeo emesso dalla magistratura spagnola che lo ha accusato di insurrezione dopo la dichiarazione dell’indipendenza della Catalogna. Puigdemont arrivava dalla Finlandia e viaggiava in direzione del Belgio, dove risiede. In un altro messaggio l’avvocato Jaume Alonso-Cuevillas ha aggiunto che intendeva presentarsi alla magistratura belga.

Successivamente Puigdemont è stato trasferito nel carcere di Neumuenster. Entro 2 mesi si deciderà su estradizione. Potrebbe chiedere asilo. Proteste e scontri sono in corso a Barcellona.

Il fermo in Germania – sottolinea Ilfattoquotudiano.it – è avvenuto dopo che l’ex presidente catalano era riuscito sabato a lasciare la Finlandia: la polizia finlandese aveva riferito che lo stava cercando per eseguire il mandato di cattura. A rendere noto che aveva lasciato il Paese era stato Mikko Karna, un parlamentare finlandese che giovedì e venerdì ha ospitato l’ex leader separatista catalano.

Un’ondata di arresti seguiti da proteste

Il giudice del tribunale supremo spagnolo Pablo Llarena ha ordinato nei giorni scorsi  l’incarcerazione preventiva del candidato alla presidenza della Generalitat della Catalogna, Jordi Turull, e di altri quattro leader indipendentisti: l’ex presidente del Parlament Carme Forcadell e alcuni ex ministri del governo guidato da Carles Puigdemont, ossia Raül Romeva, Josep Rull e Dolors Bassa. Sono tutti accusati di ribellione in relazione al referendum sull’indipendenza svoltosi lo scorso primo ottobre. Turull, candidato del fronte indipendentista, avrebbe dovuto presentarsi oggi al parlamento di Barcellona per il secondo turno dell’elezione del presidente della Generalitat. Con questi nuovi arresti salgono a nove i leader indipendentisti catalani in carcere. Sono infatti già detenuti l’ex vicepresidente della Catalogna Oriol Junqueras, l’ex ministro degli interni Joaquim Forn e i due leader indipendentisti Jordi Sánchez e Jordi Cuixart.

Altri esponenti separatisti sono fuggiti all’estero. Tra questi Carles Puidgemont, l’ex presidente protagonista del referendum indipendentista che ha portato a scontri e alla destituzione del precedente governo regionale.

Contro il provvedimento giudiziario decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona e in altre città. Durante le proteste si sono verificati scontri con la polizia e alcune persone sono rimaste ferite.
E sempre ieri il giudice Llarena ha formalmente incriminato Puigdemont per ribellione, rinviandolo a giudizio.
Dimostranti catalani si sono scontrati nella nottata di ieri a Barcellona, dopo che la Corte suprema ha stabilitp che 25 leader dovranno essere processati per ribellione e per altri capi d’imputazione che potrebbero portare a pene detentive fino a 30 anni, scrive la Bbc. Oltre 20 persone sono rimaste ferite. La polizia ha usato i manganelli per tenere i dimostranti lontani dagli edifici federali a Barcellona. Manifestazioni hanno avuto luogo anche in altre parti della regione.