Cosa Nostra Tiburtina: si toglie la vita il boss Giacomo Cascalisci

Si è tolto la vita Giacomo Cascalisci, il boss della Cosa Nostra Tiburtina e capo di un clan sgominato, lo scorso marzo, a Roma da un’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia. L’uomo si trovava nell’Ospedale Molinette di Torino dove era stato trasferito da pochi giorni per una serie di cure. La Procura torinese ha disposto l’autopsia sul corpo del Cascalisci per cercare di capire cosa sia accaduto nella sala del reparto detentivo dell’Ospedale piemontese; l’ipotesi più avvalorata è quella di suicidio sostenuta anche dal Sappe, il Sindacato di Polizia Penitenziaria. Il boss era ritenuto dagli investigatori il capo di un’associazione a delinquere di stampo mafioso; venne arrestato una prima volta nel 1982 per associazione a delinquere ma, nel corso dei decenni, il boss di Cosa Nostra Tiburtina ha accumulato altre pene per i reati di furto, rapina, sequestro di persona, evasione, ricettazione, tentato omicidio volontario e soprattutto spaccio di sostanze stupefacenti.

Dario Caputo