Di Maio e la rottura con la Lega sul Congresso della Famiglia a Verona: “E’ un ritorno al Medioevo”

In queste ultime ore è arrivata la bordata di Luigi Di Maio all’alleato di Governo, quella Lega Nord di Matteo Salvini e il Congresso della Famiglia in programma a Verona a fine marzo: “Si prepara un festeggiamento di un nuovo medioevo che io non vado a festeggiare”, ecco la stoccata del vicepremier M5s che sul patrocinio dell’Esecutivo alla manifestazione chiarisce: “Benedico tutte le istruttorie che hanno aperto a Palazzo Chigi per tornare indietro su quel patrocinio”. Proprio dopo le ultime notizie che sono circolate nelle ultime ore è arrivato lo stop di Di Maio sulla vicinanza del Governo a questo Congresso: “Ho visto che su questo Congresso di Verona ci sono una serie di notizie su teorie che non mi rappresentano per nulla, per me la famiglia è sacra ma sono per la libertà della donna, non vado a festeggiare il ritorno al Medioevo. Quel congresso non mi rappresenta “, ha dichiarato il vicepremier e ministro, riaprendo lo scontro tra Lega e M5S sul tema. Nel frattempo il Presidente dell’evento, Toni Brandi, difende la usa ‘creatura’: “Mi dispiace per chi tenta di trasformare questo nostro incontro tra leader mondiali, figure istituzionali di primo rilievo e numerosi esperti che parlano del valore e della bellezza delle famiglie e degli ostacoli da superare a livello economico e sociale, in un incontro “contro” quando si tratta di un incontro “per” i genitori e i loro figli”. Brandi ha ricordato che a Verona “si parlerà di diritti, salute e dignità di tutte le donne, che lavorino o che abbiano deciso liberamente di essere madri, e dei diritti e della salute dei bambini”, ha spiegato intercettato dai cronisti.

Dario Caputo