“Esiste anche un martirio bianco, quando si limita la libertà religiosa”. Papa Francesco ai Cavalieri del Santo Sepolcro: “non siete un ente filantropico”

“È di fronte al mondo intero – che troppe volte volge lo sguardo dall’altra parte – la drammatica situazione dei cristiani che vengono perseguitati e uccisi in numero sempre crescente. Oltre al loro martirio nel sangue, esiste anche il loro “martirio bianco”, come ad esempio quello che si verifica nei paesi democratici quando la libertà di religione viene limitata”. Sono le parole che ha affermando Papa Francesco rivolgendosi ai membri della Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in corso a Roma dal 13 al 16 novembre.

“Per quanto concerne la vostra missione nel mondo, non dimenticate che non siete un ente filantropico impegnato a promuovere il miglioramento materiale e sociale dei destinatari. Siete chiamati a porre al centro e come scopo finale delle vostre opere l’amore evangelico al prossimo, per testimoniare dappertutto la bontà e la cura con cui Dio ama tutti”, ha detto il Papa ai membri dell’ordine, in questi giorni riuniti a Roma nell’ex Hotel Columbus, sede prestigiosa in via della Conciliazione, riacquisita licenziando i 40 lavoratori dell’albergo, che in questo modo è tornato ad essere integralmente il loro Palazzo.

“L’ammissione nel Vostro Ordine di Vescovi, Sacerdoti e Diaconi non rappresenta assolutamente una onorificenza. Fa parte dei loro compiti di servizio pastorale assistere quanti fra di voi hanno un ruolo di responsabilità fornendo occasioni di preghiera comunitaria e liturgica ad ogni livello, continue opportunità spirituali e di catechesi per la formazione permanente e per la crescita di tutti i componenti dell’Ordine”, ha specificato il Papa.

Che tuttavia li ha anche ringraziati “per il sostegno ai programmi di utilità pastorale e culturale”, e incoraggiandoli “a proseguire il vostro impegno, a fianco del Patriarcato Latino, nel far fronte alla crisi dei rifugiati che negli ultimi cinque anni ha indotto la Chiesa a fornire una significativa risposta umanitaria in tutta la regione”. Così il pontefice ha ricordato che, essendo la Terra Santa il campo in cui l’ordine agisce, “con il vostro meritorio impegno, anche voi date il vostro apporto alla costruzione di quella via che porterà, lo speriamo tutti, al raggiungimento della pace in tutta la regione”.

Sottolineando il fatto che “è un bel segno che le vostre iniziative nel campo della formazione e dell’assistenza sanitaria siano aperte a tutti, indipendentemente dalle comunità di appartenenza e dalla religione professata. In questo modo voi contribuite a spianare la strada alla conoscenza dei valori cristiani, alla promozione del dialogo interreligioso, al mutuo rispetto e alla reciproca comprensione”. Ma aggiungendo anche che “è importante non dimenticare che lo scopo principale del vostro Ordine risiede nella crescita spirituale dei suoi membri”.

“All’opera di soccorso materiale verso le popolazioni così duramente provate, vi esorto ad associare sempre la preghiera, a invocare costantemente la Madonna, che voi venerate col titolo di Nostra Signora di Palestina”, ha così concluso Francesco. “Lei è la Madre premurosa e l’Aiuto dei cristiani, per i quali ottiene dal Signore fortezza e conforto nel dolore”.

F. G.