Le consultazioni per dare un governo all’Italia. Malan: piena fiducia nell’equilibrio di Mattarella

Continuano al Quirinale le consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo sulla base dei risultati del voto del 4 marzo. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato questa mattina le delegazioni del Partito democratico (Pd) e dei partiti della coalizione del centrodestra. Gli ultimi a recarsi da Mattarella, questa sera, saranno i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle (M5s).

«Faremo di tutto per dare un governo che duri cinque anni, ovviamente partendo dal centrodestra, ma coinvolgendo il M5s, senza altre soluzioni temporanee e improvvisate; vediamo se si riesce a trovare una quadra» ha dichiarato Matteo Salvini, leader della Lega, principale partito della coalizione di centrodestra. Salvini ha definito «positivo» il suo colloquio con Mattarella. «Più che posti e ruoli ci interessano i programmi su temi come la riforma delle pensioni, il lavoro e la riforma fiscale» ha ricordato, dicendosi contrario a «governi a tempo o improvvisati». Salvini, infine, non ha escluso un possibile ritorno alle urne. «Andiamo in parlamento se ci sono i numeri certi, altrimenti si torna al voto» ha detto.

Un netto rifiuto a dialogare con il M5s è stato invece espresso da Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. «Non siamo disponibili a un governo fatto di pauperismi e giustizialismi, di populismi e odio, che innescherebbe una spirale recessiva e di tasse elevate con fallimenti a catena anche nel settore bancario». Serve «un governo che affronti le urgenze» ha aggiunto Berlusconi.

I primi a incontrare Mattarella sono stati i rappresentanti del Pd. «Noi siamo in campo da protagonisti per rafforzare, in coerenza con il lavoro fatto dal governo, tutti gli interventi di sostegno sociale. Sui quattro punti di interesse generale il Pd eserciterà fino in fondo la sua funzione nel suo ruolo di opposizione» ha detto il segretario reggente del partito Maurizio Martina. «I quattro punti sono il taglio del costo del lavoro e reddito di inclusione; il controllo della finanza pubblica; la gestione del fenomeno migratorio; il rafforzamento del quadro internazionale» ha spiegato il reggente.
Ieri Mattarella ha incontrato i presidenti di Senato e Camera, i rappresentanti dei gruppi parlamentari misti e il presidente della Repubblica emerito, Giorgio Napolitano.

 “C’è ancora ampio margine per arrivare a un accordo di governo, ci vuole un po’ di pazienza”, ha detto il senatore di Forza Italia, Lucio Malan, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.
“Abbiamo un presidente della Repubblica – ha aggiunto Malan – sicuramente adatto al difficile ruolo che sta affrontando in questi giorni. Un uomo di esperienza, pacato che non ha la smania di far vedere che ha fatto in fretta le cose. L’importante è far bene e se ci vuole qualche giorno di più Mattarella ha la sensibilità per comprendere i vari passaggi. Se lo stesso senso delle istituzioni del presidente viene messo in evidenza da tutti arriveremo a buoni risultati”.
“Quando abbiamo votato per i presidenti delle Camere – ha ricordato Malan – è evidente che il M5s ha votato per Elisabetta Alberti Casellati oltre naturalmente a tutto il centrodestra. Cosi come tutto il centrodestra ha votato Fico alla presidenza della Camera. Tutto ciò vale più di una stretta di mano, abbiamo fatto qualcosa di molto più impegnativo. Scrivere su una scheda così importante il nome di un avversario politico è indice di una buona volontà nell’andare avanti in questa direzione”.

“Il veto su Berlusconi?  Chi ci veta- ha concluso Malan – veta sé stesso”.