Francesco: bisogna pregare per gli altri. E invocare lo Spirito Santo per combattere Satana

“Se non abbiamo nessun bisogno non preghiamo? Ma no, preghiamo per gli altri, unendoci alla preghiera della Chiesa che è sempre in atto”. Lo ha suggerito Papa Francesco ai fedeli presenti in piazza San Pietro per l’Udienza Generale. “E’ una cosa bella pregare per gli altri”, ha sottolineato Francesco, incoraggiando “tutti a vivere da battezzati, imitando la donna samaritana assetata di acqua viva, il cieco nato che apre gli occhi alla luce e Lazzaro che esce dal sepolcro. Non lasciatevi rubare – ha poi concluso rivolto ai pellegrini giunti dal Portogallo e dal Brasile – la vostra identità cristiana!”.

Nella sua catechesi il Papa è tornato a parlare del Battesimo che, ha detto, “non è una formula magica, ma un dono dello Spirito Santo che abilita chi lo riceve ‘a lottare contro lo spirito del male’, credendo che Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio per distruggere il potere di satana e trasferire l’uomo dalle tenebre nel suo regno di luce infinita”. “Sappiamo per esperienza che la vita cristiana è sempre soggetta alla tentazione di separarsi da Dio, dal suo volere, dalla comunione con lui, per ricadere nei lacci delle seduzioni mondane”, ha sottolineato ricordando che il Battesimo è definito “il sacramento della fede”, poiché “segna l’ingresso sacramentale nella vita di fede” ovvero “la consegna di sé stessi al Signore Gesù, riconosciuto come sorgente di acqua per la vita eterna, luce del mondo, vita e risurrezione, come insegna l’itinerario percorso, ancora oggi, dai catecumeni ormai prossimi a ricevere l’iniziazione cristiana”. “Educati dall’ascolto di Gesù, dal suo insegnamento e dalle sue opere, i catecumeni – ha spiegato Francesco – rivivono l’esperienza della donna samaritana assetata di acqua viva, del cieco nato che apre gli occhi alla luce, di Lazzaro che esce dal sepolcro”.

“Il Vangelo – ha assicurato alla folla di piazza San Pietro – porta in sé la forza di trasformare chi lo accoglie con fede, strappandolo dal dominio del Maligno affinché impari a servire il Signore con gioia e novità di vita”.
Dunque, “al fonte battesimale non si va mai da soli, ma accompagnati dalla preghiera di tutta la Chiesa, come ricordano le litanie dei Santi che precedono l’orazione di esorcismo e l’unzione prebattesimale con l’olio dei catecumeni”. “Sono gesti – ha osservato il Papa – che, fin dall’antichità, assicurano quanti si apprestano a rinascere come figli di Dio che la preghiera della Chiesa li assiste nella lotta contro il male, li accompagna sulla via del bene, li aiuta a sottrarsi al potere del peccato per passare nel regno della grazia divina. Per questo, il cammino dei catecumeni adulti è segnato da ripetuti esorcismi pronunciati dal sacerdote, ossia da preghiere che invocano la liberazione da tutto ciò che separa da Cristo e impedisce l’intima unione con Lui”.
“Anche per i bambini – ha spiegato Papa Bergoglio – si chiede a Dio di liberarli dal peccato originale e consacrarli dimora dello Spirito Santo”.

“Come attestano i Vangeli – ha concluso il Pontefice – Gesù stesso ha combattuto e scacciato i demoni per
manifestare l’avvento del regno di Dio: la sua vittoria sul potere del Maligno lascia libero spazio alla signoria di Dio che rallegra e riconcilia con la vita. Tutto posso in colui che mi dà la forza”.