Francesco commissaria “Sodalizio di vita cristiana”. Dopo averne allontanato il fondatore

La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha deciso il Commissariamento della Società di Vita Apostolica “Sodalizio di Vita Cristiana”, molto diffusa in America Latina. Da tempo c’erano a carico dei suoi dirigenti accuse riguardanti abusi sessuali e finanziari. “Il Santo Padre Francesco – si legge in una nota vaticana – ha seguito con preoccupazione tutte le informazioni che, da diversi anni, arrivano alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica sulla situazione del Sodalizio di Vita Cristiana. Il Papa ha mostrato di essere particolarmente attento alla gravità delle informazioni che riguardano il regime interno, la formazione e la gestione economico-finanziaria, motivo per il quale ha chiesto con insistenza al Dicastero un’attenzione particolare”. La nota vaticana sottolinea in merito “le serie misure adottate dall’autorità giudiziaria peruviana nei confronti del signor Luis Fernando Figari”. “Dopo una approfondita analisi di tutta la documentazione, il Dicastero – precisa il comunicato – ha promulgato il Decreto di Commissariamento e nomina Commissario apostolico della suddetta Società monsignor Noel Antonio Londono Buitrago, vescovo di Jericó (Antioquia), Colombia”. Mentre “il cardinale Joseph William Tobin, continua ad essere il referente della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica come Delegato ad nutum in relazione al Sodalitium Christianae Vitae e in particolare riguardo alle questioni economiche”.

Papa Francesco nel dicembre 2015 aveva decretato l’espulsione del fondatore dal Sodalizio, Luis Fernando Figari nato a Lima l’8 luglio 1947. Laureato in legge all’Università cattolica di Lima e all’Università San Marco, nel 1971 Figari aveva fondato il Sodalizio di vita cristiana con l’appoggio dell’arcivescovo di Lima, cardinale Landazuri, al quale fa seguire una serie di altre fondazioni. Nel 1984 è a Roma per la Giornata mondiale della gioventù e viene chiamato da Giovanni Paolo II a prendere la parola. Nel 1997 il Sodalizio riceve l’approvazione vaticana come Sodalizio di vita apostolica per laici e preti. Nel 2002 Figari viene nominato consultore del Pontificio consiglio per i laici. Nel 2005 Papa Benedetto lo ha voluto uditore al Sinodo dei vescovi sull’eucaristia. Il 3 giugno 2006 rivolse al Papa tedesco il saluto finale in occasione dell’incontro dei movimenti ecclesiali e nuove comunità, la vigilia di Pentecoste.

Il movimento ha avuto l’appoggio del cardinale Lopez Trujillo e soprattutto dell’attuale (ancora per poco, si spera) arcivescovo di Lima, cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, ed altri protettori si annidavano tra i cardinali di curia.

Porporati che chiusero tutti e due gli occhi quando un membro dell’alta direzione del Sodalizio, Daniel Beltran Murguia, venne trovato in un hotel della piazza San Martin mentre dava del denaro a una ragazzo di undici anni perché si lasciasse fotografare in posizioni indecenti. Fu poi scoperto che l’uomo manteneva contatti con una rete di pedopornografia internazionale.
I giornalisti Pedro Salinas e Luis Ennrique Escardò portarono alla luce numerose denunce di casi, raccontando anche la loro esperienza traumatica all’interno del Sodalizio.

“La goccia che fa traboccare il vaso è – scrive Francesco Strazzari – il caso di German Doig Klinge, il laico considerato da Luis Fernando Figari il delfino. È un uomo elegante, figura atletica, barba, dialettica accattivante, colto in letteratura e scienze giuridiche, formato secondo i canoni di Figari. Viene nominato vicario generale del Sodalizio. Muore improvvisamente nel 2001. Ha soltanto quarant’anni e godeva di ottima salute. Si fanno diverse ipotesi: infarto, suicidio, assassinio. È certo che sapeva moltissime cose sia della politica dell’allora presidente Fujimori sia dell’apparato ecclesiastico del card. Cipriani. Lo si fa passare per santo e ha inizio la corsa per portarlo sugli altari. Si pubblicano biografie, si stampano immaginette con la sua foto e la preghiera per ottenere grazie con l’approvazione ecclesiastica. Si erigono busti, si fanno collette per sostenere le spese della beatificazione. Ma a dieci anni dalla morte (13 febbraio 2001), il Sodalizio con uno scarno comunicato annuncia che il processo viene interrotto perché si è sputo che Doig aveva condotto una doppia vita ed era noto il suo comportamento omosessuale.
È probabile che Figari fosse al corrente della doppia vita di Doig e per non essere chiamato in causa si sia dimesso. Esce di scena. L’Assemblea generale del Sodalizio nel gennaio 2011 emette un lungo comunicato di condanna nei confronti di German Doig. La personalità di Doig era segnata da megalomania e il suo comportamento autoritario, fanatico e intollerante. Figari, un semplice laico, riverito in Vaticano, considerato un genio di azione apostolica da membri della gerarchia ecclesiastica peruviana, il card. Cipriani in testa. Chi non lo stimava, come il vescovo teologo Strotmann, ne subiva le conseguenze”.