Francesco in Irlanda. Doppia accelerazione vs gli abusi e pro integrazione coppie irregolari e divorziati (di S. Izzo)

Papa Francesco parte domani per in viaggio di “svolta”. L’Irlanda attende da sei anni la visita promessa da Benedetto XVI dopo i duri provvedimenti assunti nei confronti dell’Episcopato che fu di fatto decapitato dal Papa tedesco a causa della acclarata connivenza con gli ecclesiastici colpevoli di abusi. Le sopraggiunte dimissioni di Ratzinger non consentirono di mantenere l’impegno e tocca ora al successore visitare il paese che in Europa ha vissuto nel modo più drammatico la crisi causata dalla pedofilia. Ed è significativo che il viaggio annunciato nel documento piu’ commovente del pontificato di Benedetto si realizzi all’indomani del documento forse più innovativo di quello di Francesco, in quanto applica alla lotta agli abusi quella originale Teologia del Popolo che vuole i pastori non più sempre davanti al gregge, ma accanto o dietro di esso. La Lettera ai cattolici dell’Irlanda di Ratzinger e quella al Popolo di Dio di Bergoglio hanno del resto molti elementi in comune, a partire dalla franchezza con la quale entrambi chiedono perdono per questi crimini a lungo tollerati dalla gerarchia cattolica. “A me sembra che il successore di Pietro, che è il primo responsabile della Chiesa, stia dando l’input giusto per condannare in nome del Vangelo certe cose e certi atteggiamenti, ma anche per riportare una giustizia a chi veramente è stato offeso”, ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, ai microfoni di Tv2000, a margine dell’Incontro mondiale delle famiglie a Dublino, dove ha preceduto Francesco. “Il Papa – ha spiegato – si sente molto libero, perche’ anche il Papa precedente gia’ aveva messo delle basi molto chiare, ha parlato con chiarezza, ha incontrato persone e ha messo tutti i paletti necessari. Ultimamente ha chiesto perdono a nome di tutta la Chiesa per gli abusi”.

Francesco, secondo Papa a visitare l’ Irlanda dopo il viaggio compiuto nel 1979 da Giovanni Paolo II, ascoltera’ anche un gruppo di vittime di abusi. Un incontro strettamente privato, ha sottolineato il direttore della sala stampa vaticana Greg Burke, per il quale solo dopo si deciderà se renderne pubblico il contenuto. “Cosa importante per il Papa e’ ascoltare”, ha spiegato.Bergoglio, che era già stato per due mesi in Irlanda nel 1980 per imparare l’ inglese, sarà a Dublino il 25 e il 26 agosto per concludere l’incontro delle famiglie. Pronuncerà sei discorsi, un’omelia, un angelus e un intervento e si recherà anche in preghiera al santuario di Knock al santuario in aereo. Davanti all’ immagine di Maria il Papa deporra’ un rosario d’ oro.Appuntamento decisivo, nella due giorni, quello i 35 mila partecipanti all’Incontro Mondiale delle Famiglie. Anche per questo aspetto c’è molta attesa perchè Francesco riproporrà la nuova visione – più aperta ed evangelica – in tema di accoglienza delle coppie irregolari e segnatamente di ammissione (caso per caso) dei divorziati risposati ai sacramenti. Come è noto su questo c’e’ stata l’aperta ribellione di alcuni cardinali, che forse ritenevano piu’ scandaloso il desiderio eucaristico di questi credenti di quello abominevole di certi preti. Anche su questo tema si è espresso oggi a Dublino il cardinale Bassetti. “Accompagnare, discernere e integrare: l’umana fragilita’ secondo l’ Amoris laetitia”, non sono “un’espressione retorica ma un grido pieno di speranza”. E questo amore, che è “la formidabile testimonianza di fede che la famiglia è in grado di dare al mondo contemporaneo” attraverso i suoi talenti – carita’ coniugale, amore sponsale, spirito di donazione, primo annuncio del Vangelo, impegno educativo e generativita’ – deve essere valorizzato, “ma senza nascondere le ferite che la affliggono”, ha esortato il presidente della Cei invitando pertanto a non nascondersi dietro “un ideale di famiglia in astratto”, bensì a confrontarsi con cio’ che essa è realmente: “la cellula fondante, bellissima e fragile, di un corpo sociale sempre più sfibrato e caratterizzato, da un lato, da una cultura individualista a tratti esasperata che colpisce ogni forma di relazione umana e, dall’altro lato, da una cultura dello scarto che emargina tutto ciò che non è utile”. E se la “via caritatis” è la strada indicata dall’Esortazione Apostolica di Papa Francesco, essa chiede a tutti, spiega Bassetti, di assumere “lo sguardo del samaritano” per “curare le ferite all’interno della famiglia e tra le famiglie”. Inoltre, secondo il porporato, anche nella pastorale familiare occorre “sviluppare l’arte del rammendo: l’arte di ricucire le relazioni umane”. Consolidare i matrimoni per prevenirne le rotture, chiede Amoris laetitia. Per questo, chiosa il presidente della Cei, “una delle odierne sfide pastorali più importanti” consiste “nell’accompagnare chi si avvia alle nozze a gustare la bonta’ del vino nuovo di Cana di Galilea”. Ma cio’ richiede “un cambio di rotta”: e’ tempo di “investire le migliori energie per formare presbiteri e coniugi che si facciano compagni di viaggio dei fidanzati” e “incoraggino a superare le crisi che verranno”.

Salvatore Izzo per Agi