I vescovi del Nord Africa e le sofferenze dei migranti

“Il fenomeno della migrazione, in aumento in tutto il mondo, rimane una delle principali cause della sofferenza che condividiamo nei nostri Paesi”. Lo denuncia il comunicato finale della dell’Assemblea della Conferenza dei vescovi della regione del Nord Africa (Cerna), che si è svolta dal 23 al 26 settembre a Tangeri, in Marocco. “La migrazione mette in discussione la nostra solidarietà con coloro che soffrono e, in senso più ampio, il rispetto dovuto ad ogni essere umano, qualunque sia la sua situazione”.

Una delegazione Cei ha partecipato all’Assemblea della Conferenza dei vescovi del Nord Africa, in segno di vicinanza e solidarietà, ha preso parte una delegazione guidata dal presidente della Commissione Cei per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, rispettivamente mons. Guerino Di Tora e don Giovanni De Robertis. Presente anche il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Caritas italiana.

“L’evoluzione delle società in Nord Africa – si legge sempre nel comunicato – sono sempre più dibattute sul riconoscimento del pluralismo religioso e della libertà di coscienza”. Da qui l’invito della Cerna alle proprie comunità a raccogliere la sfida spirituale dell’incontro interreligioso: “ in tutte le sue dimensioni, e in particolare nel suo incontro con Dio”.

Nel comunicato, infine, i presuli del Nord Africa esprimono “grande gioia delle Chiese della regione per la beatificazione, l’8 dicembre a Orano, di mons. Pierre Claverie e dei suoi 18 compagni uccisi in Algeria tra il 1994 e il 1996”, vittime della guerra civile che attraversò il Paese nord-africano ai tempi del conflitto tra gli islamisti del “Fronte islamico di salvezza” e i militari di Algeri. Una violenza che colpì il popolo algerino e il cui episodio più noto è il martirio vissuto nel 1996 dai sette monaci trappisti del monastero di Tibhirine insieme al il loro priore, padre Christian de Chergé, rapiti e uccisi in circostanze mai del tutto chiarite.