Il gran ritorno di Padre Lombardi. Francesco gli ha affidato il coordinamento dell’incontro mondiale sugli abusi. Papa: nessuna battuta d’arresto nella lotta alla pedofilia

Padre Federico Lombardi torna al centro della scena di questo Pontificato. Lo ha deciso lo stesso Papa Francesco, che ha affidato al suo ex portavoce il compito di moderare le sessioni plenarie dell’Incontro “La protezione dei minori nella Chiesa”, che si terrà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio nell’Aula nuova del Sinodo.

A comunicare il prestigioso incarico affidato al predecessore è stato l’attuale portavoce Alessandro Gisotti, incontrando i giornalisti. La comunicazione certamente rende onore a padre Lombardi che per un decennio ha gestito Sala Stampa, Radio Vaticana e CTV, ma l’incarico conferitogli oggi esula dal settore della comunicazione e si basa su una competenza diversa di padre Lombardi, maturata nell’ambito del gruppo di lavoro per la lotta agli abusi e la protezione dei minori della Pontificia Università Gregoriana. “Ieri – ha detto Gisotti – si è riunito a Roma il Comitato preparatorio e il Papa ha ricevuto in udienza i membri, che hanno provveduto ad aggiornarlo sulla preparazione dell’Incontro. Esso prevede sessioni plenarie, gruppi di lavoro, momenti di preghiera comuni con ascolto di testimonianze, una liturgia penitenziale e una celebrazione eucaristica finale. Papa Francesco ha assicurato la Sua presenza per l’intera durata del meeting”.

“L’Incontro di febbraio sulla protezione dei minori – ha aggiunto Gisotti – ha uno scopo concreto: il fine è che tutti i vescovi abbiano assolutamente chiaro che cosa bisogna fare per prevenire e combattere il dramma mondiale degli abusi sui minori. Papa Francesco sa che un problema globale si può affrontare solo con una risposta globale. E vuole che l’Incontro sia una riunione di Pastori, non un convegno di studi. Un incontro di preghiera e discernimento, catechetico e operativo. Per il Santo Padre, è fondamentale che tornando nei loro Paesi, nelle loro diocesi, i vescovi venuti a Roma siano consapevoli delle regole da applicare e compiano così i passi necessari per prevenire gli abusi, per tutelare le vittime, e per far sì che nessun caso venga coperto o insabbiato”.

Secondo Gisotti, “rispetto alle grandi aspettative che si sono create intorno all’Incontro è bene sottolineare che la Chiesa non è al punto di partenza nella lotta agli abusi. L’Incontro è la tappa di un cammino doloroso, ma senza battute d’arresto, che la Chiesa sta percorrendo con decisione da oltre quindici anni”.

Fonte: Agi