Il problema economico affligge molte coppie e condiziona la loro apertura alla vita. Il cardinale Parolin per i 50 anni dell’Humanae Vitae

“Forse una delle maggiori difficoltà che le famiglie si trovano oggi ad affrontare è il male della povertà, che rischia di defraudare del proprio futuro intere società e Paesi”. Lo ha affermato il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, durante la presentazione del volume “La nascita di un’enciclica. Humanae Vitae alla luce degli archivi vaticani” di Gilfredo Marengo, edito dalla Lev. Ricordando dibattiti e contrapposizioni seguite alla sua pubblicazione, il porporato ha affermato che “erano figlie di una stagione non facile della vita della Chiesa che ormai appartiene al passato, benché talvolta sembrano ancora oggi condizionare talune prese di posizione e polemiche di cui si potrebbe davvero fare a meno”. A proposito del “birth-control”, il porporato ha segnalato che “se all’inizio il catalizzatore fu la preoccupazione per il diffondersi di politiche antinataliste, sostenute dalla diffusione massiccia di nuovi metodi anticoncezionali, progressivamente il centro dell’attenzione fu calamitato da problematiche strettamente di carattere teologico-morale”. Quindi, l’invito di Parolin è quello di “tenere presente l’acuta consapevolezza del Papa di quanto la regolazione delle nascite fosse una questione che non toccava solo l’agire morale delle coppie cristiane, ma avesse una dimensione sociale, culturale, e perfino politica, universale”. Ma, attualizzando l’enciclica, il suo insegnamento oggi “incontra anche nuovi problemi rispetto agli anni in cui venne pubblicata”. “Se l’amore degli sposi è il luogo in cui il Creatore genera nuove vite, come non interrogarsi sui modi con i quali tante, troppe volte il figlio viene considerato come ‘un problema in più’ nella vita delle coppie o – al contrario – quasi come un ‘oggetto’ che si desidera a tutti i costi?”.

“In tutto il suo magistero Paolo VI si è speso con particolare energia per mostrare che l’enciclica Humanae Vitae crea le premesse che consentono di tracciare le grandi linee della spiritualità cristiana della vocazione e della vita coniugale, e, parimenti, di quella dei genitori e della famiglia”, ha detto inoltre il cardinale Parolin. “La paternità-maternità responsabile, intesa integralmente, non è altro che un’importante componente di tutta la spiritualità coniugale e familiare, di quella vocazione cioè di cui parla il testo della Humanae Vitae, quando afferma che i coniugi debbono attuare la ‘propria vocazione fino alla perfezione’”. Secondo il porporato, “la comunità ecclesiale è stata provocata a rendersi conto di quanto sia cruciale trasmettere alle nuove generazioni la bellezza di quanto conosciamo sulla vera natura del matrimonio, della famiglia e della sessualità umana”. E al tempo stesso il cardinale ha segnalato che “la Chiesa, come madre attenta e premurosa, vuole ed è chiamata ad ascoltare pazientemente le fatiche e le difficoltà degli individui e delle famiglie, qualsiasi siano le loro esperienze”.

Fonte: Sir