Il Vangelo del giorno. La sorpresa eterna dell’amore (di E. Pallotta)

Elisa Pallotta

Prima Lettura Dn 12, 1-3 / Sal 15 / Seconda Lettura Eb 10, 11-14. 18 / Vangelo Mc 13, 24-32

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Commento:

Nel contesto inquietante del giorno del giudizio, di cui tratta il Vangelo in questi giorni in attesa dell’Avvento e della prima venuta di Gesù sulla terra, come un bimbo tenerissimo in fasce, la prima lettura ci viene incontro, dicendoci che abbiamo un aiuto, e la seconda uno ancora più importante. Nella prima, la Parola ci dice che in quei tempi avremo l’aiuto del Santo Arcangelo Michele: “sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro”, riferendosi al libro della vita, di coloro che sono “vivi”, che avranno vissuto davvero, in Dio. E ancora, “I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre”. Nella seconda, San Paolo, ci dice di Gesù che “con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato”. Avremo un avvocato in quel giorno, quando “dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte”. Un avvocato presso Dio che porterà con sé i suoi eletti, fino in cielo. Proprio perché Egli si è sacrificato per noi. Gesù in un altro passo del Vangelo dice “io non sono venuto a giudicare”, ma che saranno le sue parole a giudicarci. Cioè, saranno i suoi comandamenti rispettati o meno a salvarci, la nostra fede, l’amore che avremo avuto per gli altri e per Dio. Quando il mondo si sarà allontanato tanto, troppo da Dio, Gesù tornerà per la seconda volta e i cieli e la terra passeranno e ce ne saranno di nuovi per i salvati, ma purtroppo non tutti saranno salvati. Ricordiamoci i due comandamenti fondamentali per la vita: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti” (Mt 22, 37-40). In base a questi comandi di amore, saremo presi o lasciati. Non dimentichiamoci che Dio dà più valore agli atti di amore che ai nostri peccati, e che Dio è amore. Un amore che mai capiremo, e che i Cieli mai smetteranno di contemplare, beandosene. Se ci riuscissimo, il mistero di Dio sarebbe senza sorpresa. Attendiamo la sorpresa di Dio nella nostra vita, lasciamoci meravigliare da Lui senza smettere mai, nell’amore.

 

Elisa Pallotta