India: la Corte Suprema decide per la depenalizzazione del reato di omosessualità. La comunità LGBT: “Ora ci sentiamo cittadini a tutti gli effetti”

Svolta storica in India dove, dopo anni di battaglia, è arrivata una sentenza da parte della Corte Suprema a favore dei diritti gay: all’unanimità i giudici hanno votato a favore della depenalizzazione del reato di omosessualità. Il risultato è stato accolto con grandissima gioia dalla comunità LGBT del paese asiatico, dagli attivisti dei diritti civili e da tutta la comunità gay internazionale. La sentenza va a soppiantare una legge, risalente al 1860, che prevedeva il pagamento di una multa oltre alla reclusione fino all’ergastolo per tutti coloro che mettevano in atto “rapporti carnali contro l’ordine della natura”. Dopo settimane di discussione la legge è stata definita dai cinque giudici della Corte Suprema irrazionale, indifendibile e manifestamente arbitraria; una decisione simile era stata presa già nel 2009 dall’Alta Corte di Delhi ma era stata cancellata nel 2013 dalla stessa Corte Suprema per poi tornare in auge nel 2017.

Nella lettura della sentenza di oggi si legge che “il sesso consensuale tra adulti in uno spazio privato non può essere negato poiché è una scelta individuale e che la comunità LGBT deve avere gli stessi diritti degli altri membri della società”. La notizia è stata accolta con grande soddisfazione anche da Karan Johar, attore e regista molto famoso in India che su Twitter ha definito la sentenza storica: “Abolire la sezione 377 e la discriminazione dell’omosessualità è un grande pollice in su per l’uguaglianza dei diritti, una decisione che ha restituito ossigeno a questo paese”. L’India diviene così il 124esimo paese al Mondo dove i rapporti omosessuali non sono più considerati reati penali.

Dario Caputo