Pericolo islamofobia e xenofobia. Ucoii invoca Salvini per la protezione degli islamici. Come chiedere alla volpe di custodire il pollaio

Gli islamici italiani hanno paura. Da mesi lo sport nazionale in Italia sembra diventato quello del tiro a segno sui diversi, ma ora, dopo la strage in Nuova Zelanda fatta in nome anche dello xebofobo Luca Traini che un anno fa compì il raid anti migranti africani di Macerata, ci sono anche molti altri motivi di preoccupazione, non ultimo per il clima di intolleranza fomentato dal leader della Lega Matteo Salvini che continuamente ripete come un mantra “la pacchia è finita”.

Ma con grande correttezza istituzionale proprio a Salvini – nella sua qualità di ministro degli interni – si rivolge ora l’Unione delle Comunità e Organizzazioni islamiche in Italia. “Alla luce dei recenti fatti di cronaca internazionale e del crescente sentimento di sconcerto e timore che ha colto la nostra comunità musulmana chiediamo rispettosamente un Suo intervento per tutelare gli uomini e le donne di fede che ogni giorno si riuniscono nei centri islamici per lo svolgimento delle proprie attività congregazionali e religiose”, afferma una lettera inviata dal presidente dell’Ucoii, l’imam di Bologna Yassine Lafram, al ministro Salvini, nella quale chiede “come cittadino italiano e come Presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, che venga al più presto assicurata una costante vigilanza e tutela da parte delle forze dell’ordine dei luoghi dove le nostre comunità locali si riuniscono quotidianamente, e con maggiore affluenza ogni venerdì, al fine di tutelare l’incolumità degli stessi e della cittadinanza intera”.

Nella missiva si ricorda che “come noto le moschee, gli enti associativi e i centri islamici sono impegnati, da sempre, in tutto il territorio nazionale, per l’integrazione dei cittadini di fede musulmana che vengono esposti alle insidie – si sottolinea – di una propaganda islamofoba e i cui esiti si fanno sempre più pericolosi per la cittadinanza tutta e per i cittadini di fede musulmana in particolare”.

Da qui la richiesta “della predisposizione da parte del Ministero dell’Interno di tutte le misure di sicurezza e prevenzione atte a tutelare i cittadini”.