La guida dei Lefebvriani a colloquio con monsignor Ladaria. Ma la loro posizione nei confronti del Vaticano rimane la stessa: il problema è dottrinale

“I membri della Fraternità non vogliono fare altro se non servire la Chiesa e cooperare efficacemente alla sua rigenerazione, fino a dare la vita per il suo trionfo, se fosse necessario. Ma non sta a loro scegliere né i mezzi, né i termini, né il momento di ciò che appartiene solo a Dio”.

La nota conclude l’incontro avvenuto lo scorso 22 novembre tra il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, e il Superiore Generale della Fraternità San Pio X, Don Davide Pagliarani, il primo da quando don Pagliarani è stato eletto alla guida dei lefebvriani nel luglio scorso, subentrando a Bernard Fellay, a sua volta primo successore del fondatore della fraternità, Monsignor Marcel Lefebvre.

L’incontro si è svolto nella sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, ed ha partecipato anche l’Arcivescovo Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. La posizione dei Lefebvriani dunque rimane la stessa, praticamente irremovibile, nonostante le note aperture nei loro confronti sia di Papa Benedetto XVI che di Papa Francesco.

Il comunicato della Fraternità San Pio X spiega infatti che durante il colloquio “è stato ricordato che il problema di fondo è di natura squisitamente dottrinale, e né la Fraternità né Roma lo possono eludere. È proprio a causa di questa irriducibile divergenza dottrinale che tutti i tentativi di elaborare una bozza di dichiarazione dottrinale accettabile dalle due parti sono falliti negli ultimi sette anni. Per questo la questione dottrinale resta assolutamente primordiale”.