La manifestazione di padre Alex Zanotelli, da San Pietro a Montecitorio: “Assistiamo a crimini contro l’umanità”

“Siamo qui davanti a San Pietro, non tanto per la Basilica quanto per la vicinanza a Papa Francesco, che incoraggiamo a dire le parole forti che sta dicendo a favore dei migranti, e siamo qui con questa lampada per Francesco. Se c’era un uomo appassionato per i poveri era lui. Oggi lo sentiamo presente con noi attraverso questa lampada che ci guiderà in questo cammino e in questo digiuno, perché davvero la voce di chi non ha più voce in Mediterraneo e in Libia abbia più voce domani”. Così padre Alex Zanotelli, nel suo presidio in Piazza San Pietro a Roma “contro le politiche migratorie”, si è pronunciato prima di affrontare il tragitto che da lì porta a Piazza Montecitorio.

Padre Zanotelli, di fronte ai giornalisti e affiancato dal vignettista Vauro, ha letto le parole pronunciate in un’intervista da monsignor Raffaele Nogaro, Vescovo Emerito di Caserta, in cui il prelato afferma che “moralmente e da uomo di fede sarei pronto a trasformare tutte le chiese in moschee se fosse utile alla causa e se consentisse di salvare la vita di uomini e donne, poveri e infelici, perchè Cristo non è venuto sulla terra per costruire chiese ma per aiutare gli uomini indipendentemente dalla razza, dalla religione, dalla nazionalità, che invece ci sono politici che nei loro comizi continuano a predicare le espulsioni e la cosa peggiore è che lo fanno con la corona e il rosario in mano e nominando il nome di Dio invano, un peccato molto grave”. Padre Alex ha poi proseguito sotto il sole di piazza san Pietro, tra i giornalisti e turisti, leggendo e facendo sue ancora le parole del vescovo Nogaro.

“Lo dice anche Papa Francesco, non si può chiudere il cuore a chi soffre e a chi è in difficoltà. Il Vangelo significa donare la nostra vita agli altri. Non possiamo renderci complici di un’ingiustizia che provoca la morte, non avremmo mai potuto credere che ci sia tanto cinismo e indifferenza, di fronte alla sofferenza di uomini e donne sopravvissuti a interminabili viaggi in mare, scampati all’annegamento e ancora prima alle violenze e alle torture nei campi libici. Ci appelliamo alla coscienza di tutti, basta con questa propaganda anti-umana e diseducativa, che sta facendo scivolare un intero Paese verso un’irrimediabile disumanizzazione, prima la vita e il rispetto della vita devono venire prima di tutto, e conclude, prima di ogni calcolo umano e prima di ogni burocratica distinzione tra rifugiati e migranti, prima di ogni strategia, prima di ogni tornaconto elettorale”. “Penso che sia un messaggio molto chiaro e molto forte di un grande vescovo profeta, Nogaro”, ha poi concluso padre Zanotelli, che ha parlato anche di “crimini contro l’umanità”.

“Io ritengo che fra non molti anni i nostri nipoti diranno di noi quello che noi diciamo dei nazisti, la stessa identica cosa, e diremo che noi non sapevamo. Ma sappiamo tutto, è l’indifferenza, ricordiamoci quello che diceva Martin Luther King: non ho paura della violenza dei violenti ma del silenzio degli onesti. Questo dell’umanità è un crimine: sono 37 mila i morti nel Mediterraneo, ho in borsa un articolo del Guardian che lo dimostra. E se uno muore in mare, ce ne sono altri due che muoiono nel deserto”.