La politica dei bulli. Salvini insiste: “chiudiamo i porti”. La gente applaude ma i deboli rischiano

«Quando i fascisti ci fanno pubblicità». Questo il tweet che ha mandato su tutte le furie il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Una pseudo associazione di volontariato che dà del fascista al vicepremier? Questi non toccheranno mai più terra in Italia» tuona.

La ong tedesca ha poi corretto il tiro, cancellando il post e scrivendo: «No, Matteo Salvini naturalmente non è un fascista. Ci è scivolato il mouse». Ma l’impressione sgradevole che deriva dal botta e risposta permane.

«Mentre la nave della Ong Aquarius naviga verso la Spagna, altre due navi di Ong con bandiera dell’Olanda sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti. Sappiano questi signori che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina, e quindi dovranno cercarsi altri porti dove dirigersi», aveva scritto poco prima il ministro dell’Interno su Facebook, ribadendo il proprio no all’attracco di navi cariche di migranti nei porti italiani. Al largo della Libia, dopo la Aquarius, si trovano ora le navi Lifeline e Seefuchs. «Da ministro e da papà – è la posizione irremovibile di Salvini – possono attaccarmi e minacciarmi quanto vogliono, ma io non mollo e lo faccio per il bene di tutti».

Una posizione da “bullo” che paga a livello elettorale. Il 59% apprezza la scelta, contro un 24% che ritiene non si possa rifiutare lo sbarco dei migranti e un 17% che non si esprime. Le opinioni sono certo piuttosto delineate: il centrodestra sostanzialmente granitico, ma anche i pentastellati fortemente favorevoli, con scarsissime sbavature, il che evidenzia che le perplessità per ora sono contenute. Solo gli elettori del Pd e delle altre liste (dove sono prevalenti gli elettori di sinistra) si schierano per la posizione di accoglienza. Ma anche in questo caso con un’importante presenza di posizioni filosalviniane intorno a un significativo 30% in entrambi i casi”.

Se poi si passa allo scontro con l’Europa, la voce grossa che sembra voler imporre Matteo Salvini nel Governo trova una condivisione ancora più larga.

“È condivisa da oltre due terzi degli intervistati. Il consenso si avvicina al 90% tra gli elettori delle due forze di governo e fra quelli di Forza Italia, ma divide equamente gli elettori delle altre liste. Solo gli elettori del Pd si schierano contro questa scelta poiché il rischio è l’isolamento e l’indebolimento dell’Italia. Ma anche qui più di un quarto condivide la scelta del Ministro dell’Interno.

Tutto questo è purtroppo indice di un decadimento sociale e morale del nostro Paese. La politica dei bulli premia i gemelli diversi Salvini e Di Maio però si rivela pericolosa per chi è debole, solo, indifeso.