Ladaria: il nuovo documento non mortifica le altre chiese cristiane

“La Chiesa Cattolica riconosce veramente e volentieri la presenza di elementi salvifici anche nelle altre confessioni cristiane. Sono valori riconosciuti ed apprezzati”.
“La Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica”. Lo ha affermato l’arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in risposta a domande dei giornalisti riguardo al nuovo documento del suo dicastero sulle deviazioni teologiche di oggi. Ladaria ha ricordato l’affermazione della Lumen Gentium, la costituzione conciliare in cui si fa notare anche che “al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattolica”. “La Chiesa non torna indietro da questa affermazione”, ha assicurato.

Le domande riguardavano la dichiarazione “Dominus Iesus”, voluta da Giovanni Paolo II nel 2000 e redatta dall’allora cardinale prefetto Joseph Ratzinger, che suscitò reazioni molto dure negli altri cristiani e in generale nelle altre religioni. “Il punto fondamentale di quel documento – ha però rivendicato Ladaria – è l’universalità salvifica di Cristo”, ha ricordato Ladaria: “La fede cristiana è molto chiara: non c’è che un Salvatore, Cristo”. Il nuovo documento vaticano si pone quindi “nella linea” della Dominus Iesus, pubblicata nel 2000, “ma non intende entrare direttamente nelle questioni delle obiezioni che sono state poste in campo ecumenico”.