L’Unione Europea si fonda sul dialogo tra le culture. Silvia Costa: una strategia per costruire

“La nuova strategia europea per le relazioni culturali internazionali porta la nostra firma e i nostri valori”. Lo ha sottolineato Silvia Costa, coordinatrice del Gruppo S&D /PD nella Commissione cultura e relatore del provvedimento nel Parlamento europeo, introducendo a Roma, con Piero Fassino, responsabile esteri del Pd, la conferenza sulle relazioni culturali internazionali. Presente la vicepresidente della Commissione Europea Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e le politiche di sicurezza.

Tre gli assi della strategia: il patrimonio culturale, il dialogo interculturale e interreligioso e le imprese culturali, come risorse e motori di sviluppo sostenibile, democrazia, solidarietà e pace.

“Finalmente in Europa si è aperta una nuova stagione politica – afferma Silvia Costa – con l’adozione di un documento strategico, sollecitato dal Parlamento, che fa della cultura uno strumento chiave nelle relazioni internazionali. Si è compreso che senza una dimensione culturale ed educativa della politica europea, senza un forte investimento nei valori identitari europei in dialogo con il mondo e nella ricchezza della diversità culturale, l’Europa non potrà essere un Attore globale. Vogliamo che l’Italia giochi un ruolo da protagonista per la sua storia, per la sua ricchezza di patrimonio e per esperienza e competenze culturali”.

“Lo straordinario patrimonio culturale di cui ogni nazione europea è ricca – ha detto Piero Fassino – è uno dei pilastri su cui si fonda l’Identità dell’Unione Europea. E il rilancio del processo di integrazione ha nella dimensione culturale una leva strategica”.

Alla Conferenza sono intervenuti per il Parlamento europeo il vice presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e la capo Delegazione Pd Patrizia Toia e per il Governo il Ministro Dario Franceschini e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi.

La conferenza si è articolata in due panel, il primo sulla Governance integrata per la cultura europea nel mondo, che ha visto un confronto sulla nuova strategia europea tra rappresentanti della Commissione Europea, del consiglio d’Europa, Europa Nostra, UNESCO, varie ONG e altri organismi internazionali.

Il secondo sul Sistema Italia che ha permesso a istituzioni e associazioni culturali e accademiche di confrontarsi con i Ministeri e le Regioni sulla maggiore capacità di fare rete.

“Non si può certo affermare di essere all’anno zero delle relazioni culturali europee verso i Paesi Terzi. Finalmente, però, si può dire che l’Unione europea si è dotata di un quadro organico delle politiche, delle azioni e delle risorse in campo nella cooperazione culturale, dandosi una governance multilivello, che si articolerà in tutti i partenariati tra Europa e Paesi terzi, a cominciare dalla revisione in corso dell’accordo di Cotonou con i Paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico)”, precisa Costa. Saranno previsti, inoltre, Piani di azione pluriennali, attivazione di focal points presso le delegazioni europee nel mondo, una piattaforma che riunisce gli istituti di cultura europei (Eunic) e un forte coinvolgimento degli operatori e delle istituzioni culturali, della società civile e delle città, nel rispetto della sussidiarietà.

Saranno valorizzate esperienze vincenti come le Capitali europee della cultura, gli itinerari culturali europei del Consiglio d’Europa. Sarà poi attivato un partenariato più forte con Unesco e gli altri organismi internazionali nella tutela del patrimonio e nella formazione degli operatori, saranno rafforzati i network di artisti e operatori mentre il Premio cinematografico Lux verrà allargato a Paesi terzi. Tutti modelli esportabili di cooperazione culturale.

“Cultura, Educazione e ricerca – ha ripreso l’europarlamentare Costa- saranno potenziate nei partenariati e negli accordi bilaterali e ci sarà un potenziamento internazionale dei programmi Europa Creativa e Erasmus con la creazione di un nuovo programma per la mobilità internazionale dei giovani artisti e degli operatori culturali. La già importante cooperazione nella tutela, il restauro e la ricostruzione del patrimonio culturale, sarà intensificata, a cominciare dai siti archeologici distrutti nel Medio Oriente (Palmira, Ninive, Mosul etc), e sarà dato maggior sostegno alle Imprese Culturali e Creative nonché a festival, mostre, rassegne internazionali. Si intende così mettere in campo forze ad azioni non solo per difendere il nostro patrimonio culturale, ma per realizzare veri e propri investimenti in cultura in grado di produrre sviluppo, di prevenire la radicalizzazione e rafforzare le reti diplomatiche”.

Prossimo appuntamento a Milano, il 7 e 8 dicembre, al Forum europeo della Cultura, dove sarà ufficialmente lanciato l’Anno europeo del patrimonio culturale insieme alla Diplomazia culturale europea.