Lutto in Vaticano. Morto il cardinale Andrea Cordero di Montezemolo. Telegramma del Papa ai familiari

The lights of St Peter's Basilica are turned off as part of the Earth Hour campaign on March 28, 2015 at the Vatican. Millions are expected to take part around the world in the annual event organised by conservation group WWF, with hundreds of well-known sights set to plunge into darkness. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Lutto in Vaticano, è morto ieri il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Papa Francesco, circa un anno fa, in una delle sue uscite a sorpresa dal Vaticano, era andato a trovarlo in ospedale, quando il cardinale era ricoverato in una casa di cura a Roma. Malato quindi da tempo, si è spento “serenamente”, fanno sapere i familiari del cardinale, tra i quali si ricorda Luca Cordero di Montezemolo, figlio del cugino. Era figlio del colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, una delle vittime alle Fosse Ardeatine e di Amalia Dematteis che era stata uditrice laica durante il Concilio Vaticano II. Andrea, poi, allora diciannovenne, fu tra i primi a scavare nelle cave, contribuendo a ritrovare i cadaveri e partecipando in prima persona alle operazioni di riconoscimento. Esperto di araldica ecclesiastica, è stato Arciprete della basilica papale di San Paolo fuori le Mura dal 31 maggio 2005 al 3 luglio 2009 nonché nunzio apostolico in vari Paesi: Papua Nuova Guinea, Nicaragua, Honduras, Uruguay, Israele e per l’Italia e la Repubblica di San Marino. E come vescovo era anche stato rappresentante dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Oggi i funerali in San Pietro.

“La scomparsa del suo caro zio suscita nel mio animo sentimenti di sincera ammirazione per uno stimato uomo di chiesa che visse con fedeltà il suo lungo e fecondo sacerdozio ed episcopato a servizio del vangelo e della Santa Sede”. Papa Francesco ha inviato un telegramma di cordoglio per la morte dello zio cardinale Montezemolo al nipote Rodolfo Mancini. Il Papa ne ricorda “con gratitudine” la “generosa opera nelle rappresentanze pontificie di diversi paesi”, “dove si dedicò con saggezza al bene di quelle popolazioni”, e per quanto riguarda la sua vita romana in quel della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura ha ricordato la “testimonianza che diede”, “di un impegno particolarmente intenso e competente sia dal punto di vista pastorale che organizzativo e artistico-culturale, volto a restituire vitalità spirituale e nuovo slancio alla vocazione ecumenica di quel luogo di culto”. Francesco ha concluso affermando che innalzerà “fervide preghiere di suffragio perché, per intercessione della Vergine Maria e dell’Apostolo delle Genti, il Signore accolga il compianto porporato nel gaudio nella pace eterna”. E inviando la “benedizione apostolica” al nipote “e a quanti condividono il dolore per la dipartita di un così zelante pastore”, ha firmato: “Franciscus PP”.