Malta soccorre ma non accoglie i 32 migranti della Sea Watch da 10 giorni alla deriva. L’Italia continua a respingere

Dopo più di dieci giorni passati a navigare per il Mediterraneo, la nave Sea Watch potrà riparare nelle acque territoriali di Malta, ma non potrà lasciar sbarcare i naufraghi che ha raccolto.

Il Governo de La Valletta ha soccorso la nave dell’Ong tedesca che il 22 dicembre aveva salvato 32 migranti in mare. La nave era stata rifiutata da tutti, compresa l’Italia, finché il governo maltese, che in precedenza l’aveva confinata a 12 miglia nautiche dalle sue coste, ha deciso di lasciarla avvicinare, visto l’arrivo imminente di un’ondata di maltempo.

Ormai la Spagna è diventata il primo porto in Europa per gli sbarchi di migranti via mare, posizione che negli ultimi anni era sempre toccata all’Italia. Nella traversata sono morte 769 persone: il numero è triplicato rispetto alle 223 vittime del 2017. I dati sono stati diffusi dall’OIM, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

Sono stati 57.250 gli immigrati arrivati in Spagna dall’Africa attraverso il Mediterraneo. In tutto, considerando anche gli arrivi via terra, il numero sale a 63.755 arrivi totali. La cifra è più che raddoppiata rispetto al 2017, quando gli sbarchi erano stati 22.414. L’incremento è stata una conseguenza diretta della politica dei “porti chiusi” di Italia e Malta, afferma l’organizzazione, che rispettivamente hanno assistito nell’ultimo anno a 23.306 e 1.196 arrivi via mare.