Migranti: “i bambini sono quelli che soffrono di più”. Colloquio Vaticano-Messico: “regolamentare i flussi migratori con una governance globale”

“I bambini sono quelli che più stanno soffrendo le conseguenze delle migrazioni forzate. Alle sfide prodotte da questi flussi bisogna rispondere effettivamente, equilibrando i principi di solidarietà, sussidiarietà e corresponsabilità”. Lo afferma il comunicato conclusivo del Colloquio Vaticano-Messico che si è tenuto nei giorni scorsi.
Il documento insiste sulla necessità di “capire la complessità dei movimenti migratori contemporanei che ubbidiscono a cause multiple, e che molte volte sono determinate da situazioni di conflitto, disastri naturali, povertà e dalla ricerca di migliori condizioni di vita e di opportunità”.

“Concordiamo – si legge nel testo – sulla necessità di insistere sulla centralità della persona umana in ogni esercizio politico, compreso quello diretto a regolamentare i flussi migratori, riaffermando l’inviolabilità dei diritti umani e della dignità di ogni essere umano che si sposta”.
“Conveniamo – affermano le due parti – sull’opportunità di impegnarsi per una governance globale dei flussi migratori, fondata sulla corresponsabilità di tutti gli attori istituzionali e privati, al fine di assicurare una migrazione sicura, ordinata e regolare a vantaggio di tutte le persone interessate, e che aiuti a generare le condizioni affinché la migrazione sia una decisione volontaria e non una necessità”.

“Per tale motivo – continua il comunicato – vogliamo continuare a contribuire attivamente al processo che porterà le Nazioni Unite ad adottare un Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Regolare ed Ordinata nel corso di questo anno. Ugualmente, considerando la complessità dei flussi migratori contemporanei, riteniamo importante insistere sull’opportunità di armonizzare questo Patto con il Patto Mondiale sui Rifugiati”. “Ci impegniamo – conclude il documento finale del Colloquio Vaticano-Messico – a promuovere la realizzazione delle condizioni necessarie affinché tutti i migranti possano arricchire le società riceventi coi loro talenti e capacità e, contemporaneamente, contribuire allo sviluppo sostenibile a livello locale, nazionale, regionale e globale”. “Chiediamo a tutti i mezzi di comunicazione che contribuiscano, secondo le loro possibilità, a diffondere informazioni certe e dimostrate sui flussi migratori e a dissipare quelle che generino unicamente percezioni negative dei migranti”.