Migranti. Il Papa va ad abbracciarli a Sacrofano. E Parolin lancia un aut aut: o li accogliamo o ci condanniamo a regresso economico e sociale

“Per sottolineare la sua costante attenzione all’accoglienza dei migranti, il Papa Francesco presiederà venerdì 15 febbraio, alle ore 16, presso la Fraterna Domus di Sacrofano (Roma), la Celebrazione Eucaristica che apre l’Incontro delle realtà di accoglienza ‘Liberi dalla paura’, organizzato dalla Fondazione Migrantes, dalla Caritas Italiana e dal Centro Astalli, dal 15 al 17 febbraio 2019”. Lo ha annunciato il portavoce vaticano Alessandro Gisotti precisando che “la visita avrà carattere privato, per cui è esclusa la presenza di giornalisti e operatori della
comunicazione. La diretta della Santa Messa sarà curata da Vatican Media”.

“O si trovano mezzi per attuare i gravi doveri di solidarietà umana e di fraternità cristiana, tra cui un’integrazione effettiva, lo sviluppo deli Paesi di origine e la fine delle guerre, anche se i costi economici di tutto ciò possono essere alti, o si va verso un disordine globale che rapidamente colpirà le stesse imprese”, ha ammonito intanto il card. Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, per il quale serve “una forte iniezione di umanità e di logica cristiana”.
Nella relazione letta nel corso dell’incontro promosso dal Comitato tecnico scientifico dell’Unione Cristiana imprenditori dirigenti (Ucid), il card. Parolin ha sottolineato l’urgenza di “creare mezzi giuridici e tecnici per l’integrazione dei migranti e dei rifugiati: sistemi pedagogici, formazione tecnica, assistenza sanitaria, meccanismi per l’incorporazione al mercato al lavoro, tutto ciò mediante una legislazione e provvedimenti amministrativi adeguati”.

Secondo Parolin, le imprese oggi devono essere “capac di comprendere il proprio ruolo in termini rinnovati e generosi, produttori non soltanto di beni e servizi specifici e misurabili in termini di utili di bilancio ma inseparabilmente produttori del grande servizio dell’inclusione sociale e del recupero dell’ambiente”.  Nel campo dell’economia “la sfida è un cambiamento dei paradigmi culturali che deve comprendere anche la conversione personale degli imprenditori e stili di vita improntati alla sobrietà e semplicità”, ha aggiunto il porporato nella relazione letta nel corso dell’incontro promosso dal Comitato tecnico scientifico dell’Unione Cristiana imprenditori dirigenti (Ucid), il card. Parolin ricorda che “se le aziende non riescono ad includere tra i loro fini i macro-valori si trovano di fatto a creare contro-valori”. Nella società odierna, ha rilevato il segretario di Stato, “assistiamo allo sviluppo di due mondi paralleli: il mondo degli integrati socialmente, che in maggiore o minore misura possono godere dei benefici dell’economia di mercato, e quello degli esclusi, separati da barriere difficilmente superabili”. A questo, ha osservato il card. Parolin, bisogna aggiungere lo “sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo” che è “una realtà fortemente presente” con i fenomeni della “prostituzione, dei soldati bambini del narcotraffico, dello sfruttamento della mendicità, dei sweatshops”, ma anche “l’esacerbazione del consumo, che non solo fa danno all’ambiente ma distorce la coscienza che le persone hanno di sé stesse”. Ecco perché, ha concluso, “la dottrina sociale della Chiesa segnala un orizzonte di responsabilità che può sembrare nuovo e ambizioso, ma dal quale non si può sfuggire”.