Napoli, 500 immigrati contro Salvini: “Nessuna pacchia a 1,50 euro all’ora”

Le recenti dichiarazioni del neo ministro degli Interni Matteo Salvini continuano a preoccupare ed hanno spinto, in tutta Italia, diversi gruppi di immigrati e non a protestare. Anche a Napoli, quindi, ieri c’è stata una manifestazione con circa 500 persone che si sono riunite in Largo Berlinguer, per ricordare Soumalia Sacko, il giovane ucciso con un agguato in Calabria.

La manifestazione è stata promossa ed organizzata da Potere al Popolo e dal sindacato di base USb a cui Sacko era iscritto. Tanti i cori e i cartelli contro cori Salvini: “Quale pacchia se raccolgo i pomodori per 1,50 euro all’ora?”; “Fermate il terrore contro gli immigrati, verità e giustizia per Soumalia Sack”; “Un popolo che ha subito il razzismo non lo può tollerare”.

Ibrahim Coulibaly, presidente dell’associazione Mandé di Napoli, ha spiegato: “Non esiste il razzismo,  ma l’ignoranza. Salvini deve smettere di interpretare il suo personaggio, ha vinto, ora non può alzare un muro tra i poveri e il resto del mondo. In Italia nessuno parla delle cose positive che danno i migranti, del nostro lavoro. Salvini dice che togliamo lavoro, ma non è vero e tutti lo sanno. L’economia italiana è nei guai e lo è per tutti, anche per noi”.

Gli fanno eco le parole di Matteo Giardiello di Potere a Popolo: “Temiamo per un ministro dell’interno che dice che i migranti stanno nella pacchia e che le Ong che salvano i migranti nel Mediterraneo sono come gli scafisti. Tutto questo in un Paese con un grande sfruttamento al servizio della camorra, in cui questi ragazzi, cittadini di serie B perché hanno meno tutele, vengono usati facilmente dai caporali. In Calabria hanno fatto un tiro a segno contro un essere umano, che stava andando a cercare una lamiera come riparo. Lavoreremo per ricreare un tessuto sociale di mutualismo e il 16 giugno saremo a Roma ad una manifestazione dell’Usb contro le diseguaglianze sociali”.

Per guardare il video della manifestazione diffuso da Potere al Popolo, cliccare qui

Giuseppe Cesareo