Nicaragua. Padre Gutiérrez: “il popolo reclama giustizia e democrazia in modo non violento”

“La città è completamente militarizzata, le barricate non ci sono più, ma la polizia speciale va di casa in casa, in cerca soprattutto dei giovani che capeggiavano la resistenza. Pare che le vittime del 17 luglio siano quattro, tra cui un poliziotto. I feriti sono molti e così le persone che sono state portate via e incarcerate. Molti sono fuggiti”. Lo ha affermato all’agenzia Sir padre César Augusto Gutiérrez, parlando di quanto sta accadendo in queste ore in Nicaragua, a Masaya, in seguito allo scontro,nel quartiere Monimbó, con le forze paramilitari del governo Ortega. “Una giornata di repressione molto violenta, portata avanti con armi pesanti”, l’ha descritta il sacerdote, parroco della chiesa di San Sebastiano, la più centrale nel comune di Masaya, i cui cittadini sono “persone pacifiche, non abituate a combattere, hanno lanciato pietre, qualche granata artigianale”, ha detto il salesiano.

Padre Gutiérrez ha sostenuto che il Nicaragua sta vivendo “una dittatura ancora peggiore” di quella di Anastasio Somoza Debayle, presidente del Nicaragua dal ’67 al ’72 e dal ’74 al ’79, e ucciso in Paraguay da un gruppo di guerriglieri argentini nell’80, spiegando che l’ordine governativo era quello di riconquistare la cittadina proprio in occasione del  trentanovesimo anniversario della deposizione del dittatore. “Hanno sparato contro alcune chiese, volevano entrare nella chiesa di San Juan Bautista, ma non ci sono riusciti per la reazione popolare”, questo rende “la situazione davvero critica. Il Governo e la Polizia sono contro il popolo, che continua a reclamare giustizia e democrazia, in modo non violento. E la Chiesa sta con il popolo, noi siamo pastori. I nostri vescovi hanno mostrato coraggio. E se il Governo pensa che attaccando la Chiesa ci farà perdere la speranza e la voglia di lottare si sbagliano. Ci hanno tolto le barricate, ma non il cuore della gente. Sappiamo che Dio è giusto e che arriveranno giorni di pace”.

 

Francesco Gnagni