“Noi siamo chiesa” e la riforma di Papa Francesco. Un cammino che deve continuare

Dall’inizio del suo pontificato papa Francesco ha modificato le priorità dei papi precedenti. L’analisi della realtà viene prima dell’affermazione della verità che con essa deve confrontarsi non usando risposte valide sempre e dovunque. Ciò ha significato un approccio al vissuto , alle sofferenze, ai peccati e alle gioie del credente e di ogni uomo di buona volontà fondato su una diretta e profonda empatia e su un messaggio di speranza e di misericordia. Il Vangelo prima del diritto canonico e il Concilio Vaticano II che oscura definitivamente il Concilio di Trento diventano le linee guida di Papa Francesco.

Nella Chiesa egli è consapevole che la sinodalità debba essere praticata. Sullo scenario internazionale , predicando la pace fondata sulla giustizia e la nonviolenza come strumento permanente per affrontare i conflitti, egli è diventato il maggior leader morale del mondo. Le sue analisi sulla rivoluzione culturale necessaria per affrontare il neoliberalismo responsabile delle profonde disuguaglianze e sulla violenza che subisce la Natura sono i capisaldi di un nuovo corso che è espressione delle periferie del mondo, di cui Francesco si fa portavoce.

Di fronte alla difficile condizione dell’umanità di questo inizio del millennio Francesco ha fatto uscire dall’immobilismo i rapporti tra le Chiese cristiane e ha dialogato positivamente con ogni fede, in particolare affermando con forza l’incompatibilità tra la violenza e le religioni.

Per quanto riguarda la riforma della Chiesa l’azione di papa Francesco sta incontrando grandi resistenze, esplicite o nascoste. Il documento allegato mette a confronto i punti dell’appello dal Popolo di Dio del 1996 ( documento fondativo del movimento «We Are Church» di cui «Noi Siamo Chiesa» fa parte) con la situazione. La Curia viene riorganizzata ma il suo decentramento è frenato, il cosidetto C9 dei Cardinali si dimostra essere un organo troppo espressione del sistema ecclesiastico, il contrasto ai poteri economici interni alla Chiesa e alla sua stessa ricchezza procede ma con grandi difficoltà, una Chiesa povera e dei poveri è ancora molto lontana, la pedofilia viene combattuta ma questo cancro è troppo profondo , sulla condizione degli omosessuali nella Chiesa i passi in avanti sono solo relativi al fatto che l’argomento è ormai all’ordine del giorno, i divorziati risposati hanno trovato un inizio di vera accoglienza nella chiesa dopo i due sinodi, l’attitudine di papa Francesco nei riguardi del cattolicesimo critico è troppo guardinga.

Infine il testo di NSC fa un breve excursus sulla situazione della Chiesa italiana in relazione al nuovo corso di papa Francesco. Il consenso dell’opinione cattolica di base è ben noto ma molti Vescovi sono diffidenti , altri invece lo condividono. In generale si può dire che la guida dell’episcopato è in una fase di transizione, non si vede ancora una svolta . Papa Francesco sta dando un contributo importante al rinnovamento. Il suo evangelico discorso al mediocre incontro nazionale della Chiesa italiana del 2015 e le visite prima a Bozzolo e a Barbiana e prossimamnete a Molfetta e a Nomadelfia stanno indicando la strada con gesti molto significativi.

«Noi Siamo Chiesa» e il movimento internazionale «We Are Church» condividono il nuovo corso di papa Francesco, pregano per lui e continuano nel loro impegno per la riforma della Chiesa secondo le indicazioni e lo spirito del Concilio.