Papa in Bangladesh, Afzal: “Lo accogliamo come un profeta”

“Il Papa viene qui a portare la voce della pace. Lui rappresenta tutta la comunità cristiana. Lui è il vicario di Cristo. Secondo l’Islam, Gesù è un profeta di Dio. Il Papa viene come vicario di Cristo e quindi noi lo accogliamo come un profeta”. Lo ha detto il direttore generale della ‘Islamic Foundation’, Shamim Mohammad Afzal, la più importante istituzione islamica del Bangladesh, in un’intervista a Tv2000, al microfono dell’inviato Vito D’Ettorre.

“Sono andato diverse volte a Roma e anche in Vaticano – ha proseguito Afzal – Ho tanti amici del Bangladesh che vivono a Roma, tanti fedeli dell’Islam. E ho detto sempre a loro: affidatevi alla guida del Papa. La sua parola può esservi di sostegno. Tutte le religioni vogliono il benessere dell’uomo. Ora, quello che cambia tra Islam, religione cristiana ed altre è la medicina, lo strumento per arrivare al benessere dell’uomo. Io parlerei di religione del mondo che professa la pace e la fratellanza”.

Il direttore generale della ‘Islamic Foundation’ ha poi preso le distanze dal terrorismo e gli attentati commessi: “I terroristi di Dacca non hanno nulla a che vedere con il Corano. Quello che abbiamo vissuto qui in Bangladesh (il 1° luglio 2016 ndr) è stato solo un atto di terrorismo internazionale dettato solo da logiche di potere e di violenza”.

Afzal ha infine voluto ricordare un episodio che lo vide protagonista ad Assisi nel 2011 nell’incontro interreligioso dove i leader religiosi mondiali si radunarono per pregare per la pace: “La foto più bella è quella dove si vede una colomba che dopo aver spiccato il volo torna a posarsi sulla mia mano. Ricordo con affetto quel momento. E’ un momento che offro con il cuore a Papa Francesco. Benvenuto in Bangladesh a nome di tutta la comunità islamica”.