Papa Francesco ai giovani accorsi in piazza San Pietro: “dire no a una cultura della morte. Vi esorto ad essere protagonisti nel bene!” (di F. Gnagni)

“Rinunciare al male significa dire no alle tentazioni, al peccato, a Satana. Più in concreto significa dire no a una cultura della morte, che si manifesta nella fuga dal reale verso una felicità falsa che si esprime nella menzogna, nella truffa, nell’ingiustizia, nel disprezzo dell’altro. La vita nuova che ci è stata data nel Battesimo, e che ha lo Spirito come sorgente, respinge una condotta dominata da sentimenti di divisione e di discordia. Per questo l’Apostolo Paolo esorta a togliere dal proprio cuore ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenza con ogni sorta di malignità”, “elementi o vizi che turbano la gioia dello Spirito avvelenano il cuore e conducono ad imprecazioni contro Dio e contro il prossimo”.

Così Papa Francesco si è rivolto alle migliaia di giovani in festa che, dopo la veglia di ieri al Circo Massimo, lo scambio di domande con il pontefice, il concerto e la Notte Bianca nelle Chiese della Capitale, sono accorsi in piazza san Pietro per partecipare alla messa presieduta dal cardinale Bassetti, prima di ascoltare l’Angelus di Francesco, in cui ha ringraziato sia i ragazzi che il presidente della Cei, esortandoli ad andare avanti nel loro cammino di fede e di vita cristiana.

“Ma non basta non fare il male per essere un buon cristiano; è necessario aderire al bene e fare il bene”, ha spiegato il Papa, che per questo ha affermato: “Oggi vi esorto ad essere protagonisti nel bene!”. “Tante volte capita di sentire alcuni che dicono: io non faccio del male a nessuno”, ha proseguito il santo Padre. “D’accordo, ma il bene lo fai? Quante persone non fanno male, ma nemmeno il bene, e la loro vita scorre nell’indifferenza, nell’apatia, nella tiepidezza. Questo atteggiamento è contrario al Vangelo, ed è contrario anche all’indole di voi giovani, che per natura siete dinamici, appassionati e coraggiosi”, ha continuato, spiegando: “Non sentitevi a posto quando non fate il male; ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha fatto. Non basta non odiare, bisogna perdonare; non basta non avere rancore, bisogna pregare per i nemici; non basta non essere causa di divisione, bisogna portare pace dove non c’è; non basta non parlare male degli altri, bisogna interrompere quando sentiamo parlar male di qualcuno. Se non ci opponiamo al male, lo alimentiamo in modo tacito”.

“È necessario intervenire dove il male si diffonde; perché il male si diffonde dove mancano cristiani audaci che si oppongono con il bene, camminando nella carità, secondo il monito di San Paolo”, ha così spiegato Francesco. “Cari giovani, in questi giorni avete camminato molto! Perciò siete allenati e posso dirvi: camminate nella carità! Camminiamo insieme verso il prossimo Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. La Vergine Maria ci sostenga con la sua materna intercessione, perché ciascuno di noi, ogni giorno, con i fatti, possa dire no al male e sì al bene”. Che ha concuso con un’esortazione e un ringraziamento, di fronte ai giovani che lo hanno ascoltato e acclamato, con gli occhi assonnati, dopo avere passato la notte in preghiera e in ascolto per le chiese della città fino ad addormentarsi qualche ora in piazza san Pietro subito dopo l’alba, ma nonostante ciò, carichi di speranza, e di desiderio di vivere con sempre maggiore intensità la propria fede.

“In questi giorni, avete riversato per le strade di Roma il vostro entusiasmo e la vostra fede”, ha detto Francesco, prima di benedire le immagini della Madonna di Loreto e del Crocifisso di san Damiano, che i giovani porteranno con loro nella prossima Gmg di Panama. “Vi ringrazio per la vostra presenza e per la vostra testimonianza cristiana! Facendo ritorno nella vostre comunità, testimoniate la gioia della fraternità e della comunione che avete sperimentato”.

 

Francesco Gnagni