Papa Francesco: “Dobbiamo dare un’anima al mondo globale”

“Una globalizzazione senza speranza e senza visione è esposta al condizionamento degli interessi economici, spesso distanti da una retta concezione del bene comune, e produce facilmente tensioni sociali, conflitti economici, abusi di potere. Dobbiamo dare un’anima al mondo globale, attraverso una formazione intellettuale e morale che sappia favorire le cose buone portate dalla globalizzazione e correggere quelle negative”. Sono le parole pronunciate da Papa Francesco rivolgendosi ai membri della Fondazione “Gravissimus Educationis”, da lui stesso istituita nel 2015, e partecipanti all’incontro “Educare è trasformare”.

Il tema è “rinnovare l’impegno per l’educazione cattolica al passo con le trasformazioni storiche del nostro tempo”, in quanto “solo cambiando l’educazione si può cambiare il mondo”. Obiettivi da perseguire attraverso la ricerca scientifica, ha spiegato il pontefice, che inglobi le molteplici sfide di cui è ricco l’orizzonte, segnate dai processi di “interdipendenza globale”. Per questo, ha proseguito Francesco, la “risposta è nello sviluppo e nella ricerca di una ecologia integrale“, in cui rientra anche il tema di una sfida economica basata “sulla ricerca di migliori modelli di sviluppo”, e infine di quella politica, in un mondo dove, a causa del potere della tecnologia “in continua espansione”, si ingenera “la diffusione della cultura dello scarto”.

Le sfide di oggi “sono globali in un senso più ampio di come spesso si ritiene”. ha continuato Francesco, e “l’educazione cattolica non si limita a formare menti a uno sguardo più esteso, capace di inglobare le realtà più lontane”. Bisogna infatti rendersi conto che “oltre a estendersi nello spazio, la responsabilità morale dell’uomo di oggi si propaga anche attraverso il tempo, e le scelte di oggi ricadono sulle future generazioni”.

Un’altra richiesta del Pontefice è quella di “incontrare positivamente il cambiamento sociale, immergendosi nella realtà con la luce irradiata dalla promessa della salvezza cristiana”: “siamo chiamati a non perdere la speranza, perché dobbiamo donare speranza al mondo globale di oggi”, ha chiosato il Papa. “Globalizzare la speranza e sostenere le speranze della globalizzazione sono impegni fondamentali dell’educazione cattolica”

Sono perciò tre i criteri su cui, secondo il Pontefice, si deve basare il costante lavoro dell’educazione: l’identità, “per innestarsi nel solco tracciato dalla civilizzazione cristiana e dalla missione evangelizzatrice della Chiesa”, la qualità, “faro sicuro per illuminare ogni iniziativa di studio, ricerca, educazione”, e infine il bene comune, “di difficile definizione nelle nostre società segnate dalla convivenza di cittadini”, ma dove “bisogna allargare gli orizzonti del bene comune, educare tutti all’appartenenza alla famiglia umana”. “Ponete le basi nella coerenza con l’identità cristiana” e “perseguiti fini in armonia col servizio al bene comune”, ha concluso Francesco.

 

Francesco Gnagni