Papa: si è cristiani se si dona gratuitamente. Successo, denaro e piaceri sono stelle cadenti che svaniscono

“Il successo, il denaro, la carriera, gli onori, i piaceri ricercati come scopo dell’esistenza: sono meteore, brillano per un po’, ma si schiantano presto e il loro bagliore svanisce. Sono stelle cadenti, che depistano anziché orientare”. Lo ha affermato Papa Francesco nell’omelia dell’Epifania. “Ci sono stelle abbaglianti, che suscitano emozioni forti, ma che non orientano il cammino”, ha spiegato a cardinali, vescovi e prelati della Curia Romana, presenti il Corpo Diplomatico e un buon numero di diplomatici accreditati in Vaticano.Inoltre, ha osservato il Papa, spesso “nella vita ci si accontenta di guardare per terra: bastano la salute, qualche soldo e un po’ di divertimento”. “Noi – ha chiesto Francesco ad alta voce – sappiamo ancora alzare lo sguardo al cielo? Sappiamo sognare, desiderare Dio, attendere la sua novità, o ci lasciamo trasportare dalla vita come un ramo secco dal vento?”.

“I Magi – ha sottolineato Francesco – non si sono accontentati di vivacchiare, di galleggiare. Hanno intuito che, per vivere davvero, serve una meta alta e perciò bisogna tenere alto lo sguardo”. “Ma – si è chiesto ancora il Pontefice ad alta voce – perché, tra quanti alzavano lo sguardo al cielo, tanti altri non hanno seguito quella stella, ‘la sua stella’?”.
“Forse – ha spiegato – perché non era una stella appariscente, che splendeva più di altre. Era una stella, dice il Vangelo, che i Magi videro appena spuntare. La stella di Gesù non acceca, non stordisce, ma invita gentilmente”.
“La stella del Signore – ha scandito Bergoglio – non è sempre folgorante, ma sempre presente: ti prende per mano nella vita, ti accompagna. Non promette ricompense materiali, ma garantisce la pace e dona, come ai Magi, ‘una gioia grandissima’. Chiede, però, di camminare, domanda la decisione del cammino, la fatica quotidiana della marcia; chiede di liberarsi da pesi inutili e da fastosità ingombranti, che intralciano, e di accettare gli imprevisti che non compaiono sulla mappa del quieto vivere”.
Secondo il Papa, “Gesù si lascia trovare da chi lo cerca, ma per cercarlo bisogna muoversi, uscire. Non aspettare; rischiare. Non stare fermi; avanzare”. “È esigente Gesù: a chi lo cerca – ha rilevato – propone di lasciare le poltrone delle comodità mondane e i tepori rassicuranti dei propri caminetti”.

“Seguire Gesù – quindi chiarito il Papa – non è un educato protocollo da rispettare, ma un esodo da vivere. Dio, che liberò il suo popolo attraverso il tragitto dell’esodo e chiamò nuovi popoli a seguire la sua stella, dona la libertà e distribuisce la gioia sempre e solo in cammino. In altre parole, per trovare Gesù bisogna lasciare la paura di mettersi in gioco, l’appagamento di sentirsi arrivati, la pigrizia di non chiedere più nulla alla vita”.

“Donare gratuitamente, per il Signore, senza aspettarsi qualcosa in cambio: questo è segno certo di aver trovato Gesù, che dice: ‘Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date'”, ha dunque ricordato Papa Bergoglio nell’omelia per la messa dell’Epifania che ha presieduto in San Pietro.  “Fare il bene senza calcoli, anche se nessuno ce lo chiede, anche se non ci fa guadagnare nulla, anche se non ci fa piacere. Dio questo desidera”, ha spiegato evocando Gesù che “fattosi piccolo per noi, ci chiede di offrire qualcosa per i suoi fratelli più piccoli, quelli che non hanno da ricambiare, come il bisognoso, l’affamato, il forestiero, il carcerato, il povero”.
“Offrire un dono gradito a Gesù – ha scandito Francesco – è accudire un malato, dedicare tempo a una persona difficile, aiutare qualcuno che non ci suscita interesse, offrire il perdono a chi ci ha offeso. Sono doni gratuiti, non possono mancare nella vita cristiana”. “Altrimenti – ha concluso il Papa citando il Vangelo – se amiamo quelli che ci amano, facciamo come i pagani. Guardiamo le nostre mani, spesso vuote di amore, e proviamo oggi – è stata l’esortazione finale di Francesco – a pensare a un dono gratuito, senza contraccambio, che possiamo offrire. Sarà gradito al Signore. E chiediamo a Lui: ‘Signore, fammi riscoprire la gioia di donare'”.