Pedofilia. Dal Papa un testo di 10 pagine con gli errori e le omissioni della Chiesa cilena

Il telegiornale della televisione cilena Antena 13, T13, pubblica la meditazione riservata che il Papa aveva consegnato martedì sera ai vescovi del Cile che hanno reagito consegnando in blocco le proprie dimissioni.

Dieci pagine – sintetizza Agi -nelle quali il Pontefice parla di “gravi indizi” e critica il modo in cui sono state condotte le indagini sugli abusi: le denunce ricevute “sono state qualificate come inverosimili”, le inchieste “non sono state realizzate e si sono verificate negligenze nella protezione dei bambini” da parte dei vescovi e dei superiori religiosi.

C’è stata anche la “distruzione dei documenti”, denuncia il Papa e pressioni su coloro che dovevano fare i processi. Inoltre si sottolinea che alcuni religiosi, espulsi dai loro rispettivi ordini per gli abusi commessi, sono stati accolti da altre diocesi e hanno ricevuto incarichi che li hanno portati a contatto con bambini e ragazzi e vescovi e superiori religiosi hanno affidato la guida dei seminari a sacerdoti sospettati di praticare l’omosessualità. Il problema, scrive il Papa, non si risolve “solo con la rimozione di persone, che pure bisogna fare”, ma “non è sufficiente”.

Occorre “andare alla radice” di una crisi “di sistema”. Nel documento Bergoglio sottolinea che la Chiesa cilena “è stata assorbita in modo tale che le conseguenze di tutto questo processo hanno avuto un prezzo molto alto: il suo peccato è diventato il centro dell’attenzione. La dolorosa e vergognosa constatazione di abusi sessuali su minori, abusi di potere e coscienza da parte dei ministri della Chiesa, così come il modo in cui sono state affrontate queste situazioni, mostra questo cambiamento di centro”. “Mai – continua il Papa – un individuo o un gruppo illuminato può pretendere di essere la totalità del Popolo di Dio e ancor meno credere di essere la voce autentica della sua interpretazione”.

E ora le dimissioni “in blocco” dei vescovi. La prossima settimana si aspettano le decisioni di Francesco. Su Twitter le vittime di Karadima hanno commentato la scelta dei vescovi. “Per dignità, giustizia e verità: lasciano tutti i vescovi. Delinquenti. Non hanno saputo proteggere i più deboli, li hanno esposti agli abusi e invece hanno impedito la giustizia. Per questo, meritano semplicemente di andarsene”, ha scritto Josè Andres Murillo. “I vescovi cileni hanno rinunciato TUTTI. È inedito ed è un bene. Questo cambia le cose per sempre”, ha scritto infine Juan Carlos Cruz.

Fonte: Agi

Nella foto: Francesco saluta i bambini durante il viaggio in Cile