Per la S. Sede “l’umanità può affrontare con successo il crimine”. Monsignor Gallagher all’Onu contro la pena di morte

La Santa Sede continua a chiedere l’abolizione universale della pena di morte, come ha ribadito a New York, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati e capo della delegazione della Santa Sede alla 73.ma sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Secondo Gallagher, “l’abolizione universale della pena di morte sarebbe una coraggiosa riaffermazione della convinzione che l’umanità può affrontare con successo il crimine”, senza disperare di fronte agli atti malvagi e offrendo a chi li compie la possibilità di cambiare se stessi.

L’arcivescovo è intervenuto all’evento collaterale di alto livello su: “Pena di morte: Povertà e diritto alla rappresentanza legale”.

Monsignor Gallagher ha ricordato come nell’ultimo secolo la Santa Sede abbia sempre cercato l’abolizione della pena di morte e che “negli ultimi decenni questa posizione è diventata più chiaramente articolata”. Questo perché il rifiuto della pena capitale “è stata inquadrata nel giusto contesto etico di difesa della dignità inviolabile della persona umana e del ruolo dell’autorità legittima per difendere in modo giusto il bene comune della società”.

Appare evidente, ha affermato l’arcivescovo, che oggi i mezzi offerti dal sistema penale della maggior parte degli Stati, come rilevava Papa Giovanni Paolo II nella Evangelium Vitae, “sono sufficienti a difendere la vita umana contro un aggressore e a proteggere l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone”, senza ricorrere alla pena di morte. Tali mezzi, inoltre, “corrispondono meglio alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana”.

I due pilastri su cui la Santa Sede ha sviluppato la sua posizione, il rispetto per la dignità di ogni persona umana e il bene comune, prosegue il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, sono ciò che evidenzia la nuova versione del Catechismo della Chiesa cattolica sulla questione dove si dice che “la pena di morte è inammissibile perché è un attacco all’inviolabilità e alla dignità della persona”.