Presunti casi di omosessualità nella Chiesa, il card. Sepe: “Chi ha sbagliato pagherà”

ITALY - DECEMBER 08: Cardinals Crescenzio Sepe and Camillo Ruini during a celebration over the feast of the Immaculate Conception, presided by Pope Benedict XVI in Rome, on December 08th, 2005. (Photo by Livio ANTICOLI/Gamma-Rapho via Getty Images)

A seguito dell’incontro tra il cancelliere della Curia di Napoli, mons. Ortaglio, e l’ex escort napoletano, Francesco Mangiacapra, autore del dossier sui presunti casi di omosessualità nella Chiesa, tutti i dati saranno trasmessi alle autorità ecclesiastiche competenti del Vaticano. La decisione dell’arcivescovo metropolita di Napoli, card. Crescenzio Sepe, è arrivata dopo aver preso atto di quanto contenuto nel dossier da ben 1200 pagine e che colpisce diverse diocesi.

Sepe, intanto, ha detto la sua sulla questione attraverso un comunicato apparso sul sito della diocesi partenopea.  “Al di là della competenza – spiega il porporato – e al di là del fatto che, nel documento sbobinato e stampato, lasciato e sottoscritto dall’autore, non figurano nomi riconducibili alla Diocesi di Napoli, resta la gravità dei casi denunciati per i quali, qualora accertati, coloro che hanno sbagliato devono pagare e devono essere aiutati a pentirsi per il male fatto”.

Mangiacapra ha fornito il dossier in un formato diverso dal cd che aveva già consegnato “Per fornire un file con lo stesso materiale, ma disposto in maniera più ordinata”, precisa la Curia. Inoltre, l’accusatore, sempre secondo quanto riportato dal comunicato, ha precisato che “L’unico elenco di nomi che io fornisco è quello di stamattina, corredato da ciò che ritengo essere delle prove”. E ha aggiunto che su internet e WhatsApp “circola un file denominato preti Salerno 1, in cui sono elencati una serie di nomi di preti che si imputano come gay. Non sono stato io a redigere questo elenco che circola, sebbene risulti firmato a mio nome” e “l’elenco numerico dei nomi diffuso da alcuni organi di stampa sia impreciso, perché ai nomi che effettivamente segnalo in questa sede con relativi allegati vengono ingiustamente aggiunti nomi di altri preti a loro volta menzionati nelle conversazioni allegate. Questo mio file contiene 34 sacerdoti e 6 seminaristi. Preciso che non riscontro nel materiale consegnato casi di pedofilia né alcun profilo di condotta penalmente rilevante: si tratta di peccati, non di reati”. Infine l’autore del dossier ha dichiarato il perchè della consegna a Largo Donnaregina: “Innanzi tutto perché risiedo a Napoli, e questa è la Curia per me più facilmente raggiungibile, in secondo luogo per la presenza di Padre Ortaglio, che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare”.