Processo Oseghale, secondo il pentito avrebbe violentato Pamela

Ascoltato oggi il pentito collaboratore di giustizia al quale Innocent Oseghale avrebbe confessato nella sua breve permanenza nel carcere di Ascoli come sia andata veramente la morte di Pamela Mastropietro. Secondo la sua testimonianza, il nigeriano avrebbe ammesso il delitto della ragazza. Ha raccontato che Pamela ha incontrato Innocent ai giardini Diaz, gli ha chiesto dell’eroina ma lui non la vendeva e ha chiamato Desmond. Mentre aspettavano lei ha consumato un rapporto orale consenziente con Oseghale. L’eroina è stata pagata con una collanina che gli aveva regalato la madre e poi insieme a Desmond sono saliti nell’appartamento di via Spalato. Dopo aver preso l’eroina sul divano, si alzò e Desmond l’approcciò sessualmente. Lei lo respinse e lui le diede uno schiaffo che la buttò a terra facendole perdere i sensi. Desmond se ne andò e Oseghale tentò di rianimarla con l’acqua sul viso per farla riprendere, l’ha svegliata, aveva gli occhi girati all’insù, e spogliata. Dopodiché ha consumato un rapporto sessuale completo. La ragazza voleva andare via a Roma altrimenti minacciò che l’avrebbe denunciato. A quel punto Innocent gli diede una coltellata al fegato facendola cadere a terra. Uscì per cercare l’aiuto di un connazionale e poi tornò a casa convinto che Pamela fosse morta. La squartò iniziando dal piede, ma quella iniziò a muoversi e gemere, quindi la accoltellò. La lavò con la varechina per depistare le tracce, l’ha tagliata e messa in due valigie. Ha chiamato un taxi e si è fatto prendere dal panico perché la moglie lo chiamava al telefono.
Il pentito ha detto anche che Innocent gli ha riferito di essere uno dei referenti dei nigeriani a Macerata per prostituzione e stupefacenti.